Taranto: Sequestri e segnalazioni della GdF per contrastare lo spaccio di stupefacenti

Operazione Antidroga Taranto

La Guardia di Finanza di Taranto ha intensificato i controlli sul territorio provinciale, concentrandosi sul contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, eseguita negli ultimi giorni, ha coinvolto diverse aree strategiche, tra cui scali portuali, … continua a leggere

Scoperta shock a Taranto: mitragliatrice nascosta tra gli addobbi natalizi, scattano le manette per due persone

Taranto, mitragliatrice nascosta tra gli addobbi natalizi

Durante un’ operazione di polizia, i carabinieri di Taranto hanno rinvenuto una mitragliatrice nascosta tra gli addobbi natalizi in un appartamento adibito all’attività abusiva di barbiere. Il blitz ha portato all’arresto di un 38enne e … continua a leggere

Le Fiamme Gialle di Bari e di Savona, sequestrano 1,3 t di cocaina e sgominano associazione criminale dedita al traffico transnazionale di droga

Le Fiamme Gialle di Bari e di Savona, sequestrano 3,5 q di cocaina e sgominano associazione criminale

Operazione delle Fiamme Gialle, sequestro di droga

L’associazione per delinquere smascherata dalle Fiamme Gialle baresi sarebbe attiva al centro e al sud Italia e opererebbe in collaborazione con soggetti della criminalità albanese.

Lo scorso 2 gennaio, i nostri finanzieri, durante una perquisizione in un appartamento adibito a B&B nel comune di Celle Ligure (SV), scoprirono e sequestrarono oltre 3,5 q di cocaina, droga giunta al porto di Savona. Nell’occasione arrestarono in flagranza, anche 4 uomini di nazionalità albanese, per traffico di stupefacenti.

Furono immediatamente avviate le indagini, coordinate dalla procura di Savona, che portarono alla scoperta dell’arrivo di un’altra nave mercantile, sempre nel porto di Savona, battente bandiera di Hong Kong, partita dal porto di Santos, in Brasile, il 30 dicembre scorso. Nave, che secondo l’attività investigativa, avrebbe trasportato un ingente carico di cocaina, destinato all’organizzazione criminale italo-albanese su cui i Finanzieri stavano indagando.

Il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della GdF, a seguito di questa scoperta, ha predisposto un particolare servizio sulle operazioni da compiere anche in mare, con l’ausilio delle unità del Comando Operativo Aeronavale di Genova e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.

Ieri mattina (17 gennaio), l’arrivo al porto di Savona della nave mercantile che è stata monitorata dai mezzi aerei del Corpo sin dall’entrata nello stretto di Gibilterra, cui ha fatto seguito l’immediata ispezione dei sommozzatori (della Sezione Operativa Navale del posto), della parte sommersa della carena.

Al cui interno c’erano effettivamente 741 panetti di cocaina, imballati in 26 involucri di cellophane, abilmente occultati nelle “prese a mare” dei motori dell’imbarcazione, per un peso complessivo di circa 1 tonnellata. La droga è stata sottoposta a sequestro, a carico di ignoti.

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Bitonto, droga nella fognatura, blitz dei carabinieri, in nanette cinque persone

Bitonto, droga nella fognatura, blitz dei carabinieri, in nanette cinque persone

Bitonto, droga nella fognatura, il blitz dei carabinieri

I  Carabinieri di Modugno, da poco responsabili anche dei territori di Palo del Colle e Bitonto, hanno effettuato un sevizio ad ampio raggio usufruendo delle competenze di una ventina di altri militari. L’attività di monitoraggio e controllo, complessa ed articolata, ha portato all’arresto, in flagranza di reato,  di cinque pregiudicati, R.A., D.F.D. e L.G., rispettivamente di  26, 28, 35 anni e di due 18enni, P.L. e D.V.

L’operazione, cominciata sabato sera e terminata domenica mattina, ha interessato la zona 167, di Bitonto, in particolare un complesso di palazzine popolari, individuato come possibile base di un’intensa attività di spaccio di droga.

Durante il servizio sono stati intercettati alcuni soggetti  vicino agli ingressi delle palazzine, mentre altri, dopo essere arrivati nei pressi degli stessi condomini, poco  dopo, andavano via, in tutta fretta.

I militari, alcuni dei quali in borghese, hanno capito che all’interno del complesso era  in atto un’intensa attività di spaccio. Per cui,  hanno circondato le palazzine di via Pertini e sono entrati in azione. Secondo le indagini, tre giovani muniti di ricetrasmittente, prima di essere bloccati,  avrebbero dato l’allarme a chi aveva il compito  di cedere la droga. Che, una volta allertato, avrebbe chiuso il portone d’accesso dello stabile, per nascondersi, insieme ad un complice con un borsone nero a tracolla, in un appartamento con un borsone nero a tracolla.

Individuata la casa, con lavori di ristrutturazione in corso, i Carabinieri hanno trovato  effettivamente i due uomini. Pertanto hanno deciso di perquisire l’ambiente, e grazie a One, il pastore tedesco antidroga, hanno scoperto, in camera da letto, il borsone nero vuoto, da cui proveniva un forte odore di marijuana.

Sempre grazie a One, hanno percepito un odore acre, simile a quello del borsone, provenire dal tubo di scarico del bagno ancora in fase di allestimento. Con l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco di Molfetta, all’interno dell’impianto fognario, hanno recuperato 138 grammi di marijuana, suddivise in 44 dosi e 4,1 grammi di cocaina, suddivisa in 7 dosi, oltre a diversi involucri senza droga, ormai dissolta nelle acque reflue, e ad un’antenna di una radio ricetrasmittente.

La perquisizione ha poi permesso di rinvenire all’interno dell’abitazione, oltre a 915 euro in contanti, suddivise in banconote di piccolo taglio e un manoscritto relativo alla contabilità dell’ attività di spaccio.

I cinque arrestati, le cui responsabilità dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, sono stati associati presso le case circondariali di Lecce, Matera e Turi, dove resteranno a disposizione della Procura di Bari che ha chiesto la convalida dell’arresto.

Gli  indagati attendono l’eventuale convalida dell’arresto del GIP presso il Tribunale di Bari, dopo l’interrogatorio e il confronto con la difesa.

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Castellana Grotte, “La droga brucia un po’ il naso”, scattano misure cautelari per 3 soggetti

Castellana Grotte, “La droga brucia un po’ il naso”, scattano misure cautelari per 3 soggetti

Castellana Grotte, scattano misure cautelari per tre presunti spacciatori

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Compagnia di Monopoli, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo Cinofili di Modugno, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari (due in carcere e una ai domiciliari), emessa dal Gip di Bari, su richiesta della locale Procura, a carico di tre soggetti indagati, a vario titolo, per produzione, traffico e detenzione di droga.

Gli indagati –  P.C., 36enne, titolare di un B&B, figura centrale per lo smistamento della cocaina nel comune di  Castellana Grotte, D.C., 26enne, “adepto” e acquirente di P.C.,  dal quale avrebbe comprato cocaina pura, per poi rivenderla, su sue precise indicazioni, a singoli clienti e V.D.M., 46enne, complice e braccio destro del 36enne e procacciatore di nuovi compratori -, sono individuati, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, al centro di un’intensa e frenetica attività di spaccio di cocaina.

L’indagine è nata dopo l’operazione “Eclissi” che ha portato all’emissione di numerose misure cautelari nei confronti di vertici e sodali di un’associazione armata, finalizzata al traffico di cocaina, con base logistica e operativa sempre a Castellana Grotte. In tale contesto, si sono sviluppate nuove dinamiche e nuovi assetti criminali con nuove  figure delinquenziali.

In particolare, la droga, ceduta dal 36enne al 26enne, in quantità significative (20-25 grammi alla volta), sarebbe stata immediatamente “tagliata”, confezionata in dosi e immessa sul mercato con l’aiuto di un terzo indagato. Lo stesso 36enne avrebbe avuto anche un proprio giro di clienti “al dettaglio” che riforniva quotidianamente.

Dalle attività tecniche, condotte dai Carabinieri, nel periodo compreso tra marzo e maggio 2021, è emerso che gli indagati comunicavano tra loro in modo esplicito. Per esempio, parlavano della cocaina venduta e del fatto che la sostanza “bruciasse un po’ il naso”. In una occasione, dopo aver acquistato una fornitura di 15 grammi di cocaina, pagata 900 euro, due degli indagati, lamentandosi dei mancati guadagni, sostenevano che la sostanza non era tagliata a sufficienza: “la sto tagliando a poco…”, “se tu dai 70 euro 0,6 al pubblico, la stai dando a più di cento! Su 6 pezzi ne esce un altro”. Gli episodi di spaccio documentati dai militari sono stati una ventina.

P.C. e D.C sono attualmente in carcere, mentre V.D.M. è ai domiciliari.

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