Dopo il maxi sequestro dei 112 chili di “amnesia”, effettuato nei giorni scorsi in un magazzino del quartiere Carrassi, con l’arresto di 3 uomini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, hanno avviato accertamenti per capire la provenienza dell’enorme quantitativo di droga sequestrata.
Il certosino lavoro di analisi ha consentito di accertare che a Mediglia, un Comune di 12 mila abitanti, a sud di Milano, uno degli arrestati aveva in affitto un appartamento. Su decreto del Pubblico Ministero di Bari e con il contributo dei militari del Nucleo Investigativo di Milano e della Tenenza di San Giuliano Milanese, i Carabinieri baresi hanno deciso di perquisire l’abitazione al cui interno hanno trovato, alcune scatole vuote di arachidi, uguali a quelle del precedente sequestro.
Ai militari non è sfuggito la presenza di un furgone, adatto al trasporto delle persone, intestato a uno degli arrestati, che era parcheggiato in un’area di pertinenza dell’appartamento. Il mezzo, apparentemente sembrava “pulito”, nonostante questo, i militari hanno deciso di ispezionarlo minuziosamente, anche perché, nascoste dalla tappezzeria sotto i sedili del mezzo, hanno notato la presenza di due strane e “inutili” cerniere, che nascondevano altrettanti pulsanti.
Appena i militari li hanno schiacciati, spinto da un sistema di pistoni, il pianale del furgone, si è automaticamente sollevato, svelando un doppiofondo, in cui nascosti c’erano ben 25 involucri in cellophane. Ogni involucro, a sua volta conteneva un chilo di marijuana “amnesia”, pronta per essere inviata alle varie piazze di spaccio e dalla cui vendita si sarebbe potuto ottenere un ricavo di circa 375 mila euro. Lo stupefacente sequestrato nei prossimi giorni verrà analizzato dal laboratorio di sostanze stupefacenti della Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Bari.