Agguato Corato, la Polizia arresta i presunti responsabili
La giustizia stringe il cerchio sul tentato omicidio avvenuto a Corato i primi di marzo. Il Tribunale di Trani ha disposto, su richiesta della Procura, la custodia cautelare in carcere per due presunti autori, una mossa decisa e rapida eseguita dalla Polizia di Stato
La vicenda risale alla sera del 6 marzo scorso. Una volante del Commissariato di P.S. di Corato è intervenuta in piazzetta Di Vagno, nel cuore della movida cittadina, in seguito alla segnalazione di alcuni spari. Sul posto, gli agenti hanno trovato due giovani, un ragazzo e una ragazza, entrambi feriti. Il ragazzo ha riportato una lesione lombare non grave, ma la ragazza è apparsa subito in condizioni critiche, colpita al fianco sinistro. Trasportata d’urgenza al Policlinico di Bari in codice rosso, ha subito un delicato intervento chirurgico per l’asportazione della milza, trascorrendo diversi giorni in rianimazione.
Le indagini, avviate immediatamente dalla Squadra Mobile della Questura di Bari e dal Commissariato di P.S. di Corato e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno permesso di raccogliere elementi di prova ritenuti solidi dal Giudice per le Indagini Preliminari. È emerso con chiarezza che la giovane ferita fosse totalmente estranea a contesti criminali, colpita per un tragico errore.
Stamattina presto, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento ha coinvolto cinque persone, ciascuna con un ruolo ben definito nella vicenda. In particolare, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il carcere per una coppia di coniugi. L’uomo è ritenuto il conducente del veicolo utilizzato dai sicari, mentre la donna, già presente sulla scena del crimine, avrebbe fornito indicazioni per agevolare l’agguato, dando il via libera per l’azione.
Le indagini si sono svolte in un clima di assoluta omertà. Numerosi sono stati i tentativi di depistaggio da parte dei testimoni interrogati, alcuni dei quali sono stati deferiti per favoreggiamento. Questo atteggiamento, purtroppo non raro in certi contesti, ha rappresentato una sfida significativa per gli investigatori. Nonostante ciò, il lavoro puntuale e la professionalità delle forze dell’ordine hanno prevalso.
Determinanti per il buon esito delle indagini sono state le numerose attività tecniche. I dati raccolti sono stati incrociati con lo studio dei tabulati e del traffico di celle telefoniche e telematiche. Fondamentale, inoltre, l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite durante le investigazioni. Un mix di tecnologia e acume investigativo che ha permesso di ricostruire i fatti e identificare i responsabili
Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti. L’obiettivo è identificare eventuali altri soggetti coinvolti nell’agguato e delineare il contesto preciso in cui l’azione è stata ideata, accertando così il suo esatto movente. Un quadro ancora non del tutto definito, che richiede massima attenzione.
È doveroso sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. All’esecuzione della misura cautelare seguiranno l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati. La loro eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti. Un principio cardine del nostro sistema giudiziario, che garantisce il diritto alla difesa e il giusto processo. Sarà il Tribunale, alla fine, a stabilire la verità definitiva.
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Agguato Corato, la Polizia arresta i presunti responsabili