Controlli sulla qualità dell’olio d’oliva: la Gdf in azione al porto di Bari

Olio d'oliva al porto di Bari

Olio d’oliva al porto di Bari Importanti verifiche per proteggere il Made in Italy e garantire la qualità dell’olio d’oliva La Guardia di Finanza di Bari, in collaborazione con la Capitaneria di Porto e l’Ispettorato … continua a leggere

Merce contraffatta, maxi sequestro al porto di Bari, la GdF, “Tuteliamo chi lavora con lealtà”

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I Finanzieri del II gruppo GdF e i Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari, nel mese di marzo hanno sferrato un duro colpo al mercato della contraffazione, dell’illecito uso del marchio “Made in Italy” e denunciato sei persone ritenute responsabili dell’abuso. Il monitoraggio doganale dei varchi portuali ha svelato che gli ingenti carichi di merce proveniente dalla Grecia, dalla Bulgaria e dall’Albania, a seguito delle minuziose analisi svolte dai laboratori preposti, riportavano marchi contraffatti.

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Nello specifico, il sequestro ha riguardato 22.000 paia di calzature “Converse, Nike e Gucci”, provenienti dalla Grecia, intercettate e sequestrate tempestivamente dalla GdF nel corso di due distinte operazioni. Successivamente, in un’altra attività di servizio, sono stati individuati 500 capi d’abbigliamento “firmati” Versace, DSquared2, Stone Island, Balenciaga, Givenchy, Dior, Moncler, Off White, Kenzo, Gucci, Palm Angels, Fendi, Moschino e Dolce & Gabbana, tutta merce proveniente dall’Albania, nascosta all’interno di un camion frigo, in molti casi etichettata con il “Made in Italy” e non dichiarata in dogana. In un’altra operazione ancora, sono state scoperte 5.500 confezioni contraffatte di carte da gioco “Uno” della Mattel e oltre 10.000 articoli, tra giocattoli e materiale elettrico, etichettati ad arte CE.

 Una garanzia di sicurezza che, di fatto, i prodotti non avevano e quindi rischiosi per la salute dei consumatori e in modo particolare dei bambini. Tutte le merci sono state sottoposte a sequestro con la contestazione dei reati di introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi e commercio di prodotti industriali con segni mendaci.

Per la GdF combattere la contraffazione, oltre a costituire un’attività di servizio volta alla tutela del cittadino e, come in questo caso, di minori inconsapevoli, rappresenta anche un servizio di ordine etico, a tutela di chi il commercio lo svolge in assoluta lealtà.