Il nuovo lavoro di Stefano de Carolis, Sottufficiale nell’Arma dei Carabinieri e ricercatore storico, è già in libreria. Si tratta di un saggio, edito da Carta Bianca, che ricostruisce una delle più efferate e controverse vicende della Terra di Bari: “L’omicidio Caracciolo. (Malaffari, intrighi e depistaggi)”.
“E’ il risultato dello studio di circa mille manoscritti del 1814”, spiega l’autore. Un libro che “conduce il lettore nelle pieghe di una delle più oscure vicende storiche che interessarono la Terra di Bari nei primi due decenni del XIX secolo: il brutale assassinio di Paolo Caracciolo, già sindaco di Turi, consumatosi sullo sfondo della rivoluzione giacobina e della successiva ‘restaurazione’ borbonica”.
Il volume è arricchito dalla prefazione del dott. Michele Grimaldi, Direttore dell’Archivio di Stato di Bari, Trani e Barletta e presenta il prezioso contributo del prof. Francesco Introna, patologo forense e presidente della Società dei medici legali italiani, che apre un’esaustiva e affascinante digressione sulla storia dell’autopsia giudiziaria dagli antichi Egizi all’età contemporanea.
La meticolosa ricerca delle fonti storico-archivistiche, propedeutica alla stesura del saggio, ha permesso all’autore di portare alla luce due rilevanti aspetti riguardanti il nostro territorio. Il primo è l’attestazione dell’esistenza fin dalla fine del ‘700 di una Banda musicale cittadina; una rivelazione che iscrive la Città di Turi nel novero dei Comuni pugliesi che tra i primi hanno visto la costituzione di una formazione musicale “da giro”.
Al lettore viene presentato il profilo dei ‘bandisti’ degli inizi dell’Ottocento, la tipologia degli strumenti musicali utilizzati, anche pezzi unici e rari, ed il rapporto della musica dell’epoca con le istituzioni. A tal riguardo, all’interno del volume, è illuminante l’approfondimento a cura di Fabio Tassinari, Comandante della Fanfara a Cavallo dei Carabinieri di Roma, Maestro d’Orchestra e compositore.
Il secondo aspetto storico venuto alla luce, grazie ad un documento, è il recupero dell’antica produzione della “tuma” (o “toma”), un particolare formaggio prodotto con latte di pecora, oggi scomparso dalla Puglia.
Il libro
L’autore, in una prosa chiara e asciutta, ripercorre la pianificazione dell’efferato omicidio, l’ultimo miglio percorso da Caracciolo prima di essere barbaramente ucciso e le fasi delle concitate indagini che, nonostante i depistaggi e le intimidazioni, porteranno all’arresto dei due mandanti e dei quattro autori del misfatto. Tutti condannati a morte con la ghigliottina. Una sezione del saggio è riservata alla narrazione del processo, presentata attraverso le numerose testimonianze rese dinanzi ai giudici della Corte Criminale Speciale di Trani, dalle quali emergono le tante storie di vita, le accese controversie, gli egoismi e le cattiverie di pochi uomini senza scrupoli, pronti a tenere in pugno le sorti di un intero paese. Difatti, se gli esecutori materiali dell’assassinio espieranno le proprie colpe, i mandanti “occulti” resteranno ignoti, giacché non si riuscirà a dare un volto a quelle “menti intelligenti” che hanno agito nell’ombra e che, probabilmente, sono collegate alle future vendite carbonare.