Capodanno nel mondo, tra tradizioni e curiosità

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare il «Calendario Giuliano» che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio, data nella quale i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità. Da allora il Capodanno si festeggia in tutto il mondo, ma ogni nazione ha usanze — pagane o religiose — differenti. Molte le conosciamo perché fanno parte della nostra cultura come  il  vestirsi  di rosso, il baciarsi  sotto il vischio,  e ancora  sparare   botti e gettare le cose vecchie dal balcone. Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, infatti, accumula abbondanza per tutto l’anno, l’uso presso i romani si chiamava «streniarum commercium». Molte usanze sono legate al cibo. Se in Italia siamo abituati a mangiare le lenticchie  o il melograno  — simboli di prosperità —, in Spagna è tradizione mangiare 12 chicchi d’uva nei 12 secondi precedenti alla mezzanotte. In questo modo i successivi mesi dell’anno saranno caratterizzati da ricchezza e felicità. In Germania si brinda con il «Feuerzangenbowle», mentre si assaggiano dei piccoli dolci di marzapane rosa a forma di maiale. In Svizzera, per accattivarsi la buona sorte, è necessario far cadere sul pavimento un po’ di gelato alla crema. In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta di casa per far entrare l’anno nuovo. In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta, ed a mezzanotte vengono bruciati per le strade. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l’arrivo di un nuovo anno. Il numero si dice legato al numero di peccati che un uomo può compiere durante un anno e che vengono cancellati con l’avvento del nuovo. In India il Capodanno non può essere festeggiato in casa: è obbligatorio uscire in strada. In Romania si fanno gli auguri agli animali. In Grecia c’è l’usanza che il primo ad entrare in casa deve rompere un melograno a terra (il numero di chicchi che si spargerà determinerà la fortuna di cui godranno i padroni di casa nei successivi dodici mesi), oppure si usa appendere davanti all’entrata della propria  casa una cipolla. In Brasile invece è d’obbligo indossare vestiti bianchi o dorati. In Scozia bisogna fare molta attenzione dopo la mezzanotte a chi entra in casa, perché stabilirà le fortune dell’anno appena iniziato. In Siberia i più coraggiosi si tuffano nei laghi ghiacciati, insieme a dei tronchi d’albero. In Cile, infine, molti fedeli passano la notte di San Silvestro all’interno dei cimiteri per celebrare il nuovo anno con i cari defunti.

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da Redazione

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