Abbattere i muri con l’arte: “Down The Wall Sketch” unisce talenti e promuove l’inclusione a Foggia

Foggia si mobilita per abbattere i ‘muri’ con l’arte

Il Teatro Regio di Capitanata ospita una serata speciale dove musica, talento e danza diventano ponti tra le persone, grazie all’impegno di associazioni e artisti

Sabato 14 giugno, il Teatro Regio di Capitanata a Foggia si prepara ad accogliere uno spettacolo che sarà ben più di una semplice performance. “Down The Wall Sketch”, questo il titolo, è un inno all’inclusione, un’occasione per celebrare la diversità e dimostrare come l’arte possa effettivamente abbattere le barriere. L’evento, con inizio alle ore 21:00 (accesso dalle 20:30 e riservato su invito), è l’esito di un percorso artistico significativo, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Teatrale Tanino di Deliceto e l’Associazione di Promozione Sociale Famiglie Down Il Bell’Anatroccolo di Foggia.

A dirigere questa iniziativa è Gaetano Doto, attore e direttore artistico, nonché presidente dell’Associazione Teatrale Tanino. Come spiega Doto, “Down The Wall Sketch è il saggio di fine corso del Laboratorio di Educazione alla Teatralità che da quattro anni svolgiamo insieme all’Associazione di Promozione Sociale Famiglie Down Il Bell’Anatroccolo di Foggia”. Un progetto ambizioso, fortemente voluto dalla presidente de “Il Bell’Anatroccolo”, Patrizia Liguori, che ha visto attori con e senza disabilità lavorare insieme, costruendo un vero e proprio ponte artistico e umano

Il cuore di “Down The Wall Sketch” è il Laboratorio di Educazione alla Teatralità, un’esperienza che ha dimostrato benefici tangibili per i partecipanti. “È un progetto veramente molto ambizioso e interessante, soprattutto per i benefici che abbiamo riscontrato negli allievi dello stesso laboratorio,” racconta Doto. Genitori e amici sono stati i primi a notare i miglioramenti, in particolare nella comunicazione dei ragazzi. Durante il laboratorio, i partecipanti hanno esplorato un ampio ventaglio di attività teatrali: dalla recitazione alla pronuncia, dall’improvvisazione a innovativi esercizi di mimica ed espressività corporea. Hanno imparato a usare la voce e il corpo per esprimere un mondo di emozioni, trasformando il palcoscenico in uno spazio di scoperta personale e collettiva.

Il cast che darà vita a questo spettacolo corale include Francesco Pedarra, Chiara Aprile, Chiara Cannito, Incoronata Soldo, Vincenzo Ferraretti, Isabella Di Chiara, Luigi Minichella, Donatella Pisano, Gaetano Doto e Matteo Ambrosino. Ad arricchire la performance, un corpo di ballo guidato dalla coreografa Rita Pesante, composto da Veronica Antonaccio, Monica Bonassisa, Maria Grazia Pisano e Maria Ukolova, le quali accompagneranno gli attori in coreografie pensate appositamente per lo spettacolo. La realizzazione di questo evento è stata possibile anche grazie al prezioso contributo di Maria Luisa de Lisi, Laura Cotoia, Cecilia Chieffo, Antonio Buonomo e Michele Doto, con la grafica curata da Maria Luisa de Lisi.

“Come si deduce dal titolo, ‘Abbattere le barriere’, l’obiettivo principale è quello di creare integrazione,” sottolinea Doto. Ma può davvero il teatro, con la sua forza narrativa, superare pregiudizi e creare autentica unione? La risposta di “Down The Wall Sketch” sembra essere un sonoro sì, visto che lo spettacolo vede la partecipazione congiunta di ragazzi con Sindrome di Down e Autismo, insieme ai membri del Laboratorio Teatrale Tanino e al corpo di ballo.

L’entusiasmo del Teatro Regio di Capitanata nell’ospitare questa iniziativa è palpabile e le ambizioni non si fermano al 14 giugno. L’intenzione è quella di portare “Down The Wall Sketch” non solo nelle case di riposo, ma anche di proporlo ai Comuni per replicarlo come spettacolo estivo all’aperto nelle piazze o in altri teatri.

“Down The Wall Sketch rappresenta un esempio virtuoso di come il teatro possa abbattere barriere, valorizzare le diversità e creare comunità,” conclude Doto, riaffermando il messaggio centrale di questa significativa iniziativa. Un’affermazione che risuona come un invito a riflettere sul potere trasformativo dell’arte e sulla sua capacità di disegnare un futuro più inclusivo.

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Elvira Zammarano

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