Domani, l’intervento dell’Ordine degli Psicologi della Puglia contro l’assurdo silenzio su Gaza
Gli psicologi pugliesi alzano la voce contro le devastazioni a Gaza. L’Ordine si riunirà domani per un appello internazionale a difesa dei civili e per la pace.
Un grido di allarme risuona con forza dalla Puglia, rivolto alla comunità internazionale e ai governi di tutto il mondo. L’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Puglia ha convocato una seduta straordinaria del Consiglio per il 29 maggio, alle ore 18, presso la sede di via Sparano da Bari 170. L’obiettivo è inequivocabile: fermare la catastrofe umanitaria che sta devastando la Striscia di Gaza. La priorità assoluta è la salvezza della popolazione civile, inerme e indifesa. Gli psicologi pugliesi uniscono la loro voce a quella di milioni di persone e operatori sanitari, esprimendo profonda indignazione per quanto sta accadendo.
Le informazioni che emergono da Gaza sono agghiaccianti e inaccettabili. Ottantamila vittime, migliaia delle quali bambini innocenti, rappresentano un bilancio provvisorio che testimonia una sistematica distruzione. La popolazione civile è costretta a sfollare incessantemente, cacciata da un luogo all’altro, senza alcuna tregua. Nonostante la sua evidente fragilità, viene colpita da armi di ogni tipo e le viene negato l’accesso a cure mediche, cibo e soccorsi basilari. Persino il personale sanitario, impegnato nel disperato tentativo di salvare vite, è diventato un bersaglio diretto. “Stiamo assistendo all’utilizzo della fame come arma di guerra – dicono dall’Ordine – , una pratica che credevamo relegata a epoche oscure e inconcepibile nel ventunesimo secolo.
Giuseppe Vinci, presidente dell’Ordine, esprime con grave serietà la posizione della categoria professionale. “Come psicologhe e psicologi,” spiega Vinci, “conosciamo gli effetti devastanti e duraturi dei traumi da guerra e persecuzione. Questa non è una conoscenza astratta, ma è profondamente radicata nella pratica quotidiana e nella comprensione della psiche umana. Tale consapevolezza si estende ben oltre il singolo individuo. La memoria della Shoah ci insegna che le conseguenze psichiche dei conflitti non si esauriscono con il cessare delle bombe.” Il trauma, infatti, è un’eredità pesante e dolorosa: “I traumi si trasmettono per generazioni, segnando il futuro di interi popoli.”
Questo monito potente deve spingerci a un’azione immediata e preventiva, per spezzare un ciclo infinito di dolore e distruzione.
Gli psicologi pugliesi lanciano un messaggio inequivocabile: è imperativo fermare le armi e disarmare le parole. Questo è un obiettivo raggiungibile, ma richiede una pressione internazionale forte e concreta. Molti Stati stanno già manifestando questo impegno. La semplice condanna di queste atrocità non è più tollerabile. Si deve esigere il riconoscimento dello Stato della Palestina. È essenziale porre fine al terrorismo in tutte le sue forme. Vanno imposte sanzioni significative e un embargo immediato sulla fornitura di armi a Israele. È altrettanto cruciale rivedere tutti gli accordi commerciali con lo Stato di Israele. Non c’è più tempo da perdere: ogni giorno di ritardo si traduce in nuove vittime e ferite insanabili.
Il presidente Vinci conclude il suo accorato appello con un’affermazione di urgenza etica. “In questi mesi ci rendiamo conto dell’insufficienza delle parole per esprimere l’orrore.” Tuttavia, proprio questa consapevolezza deve spingere all’azione. “Ma è proprio per questo che dobbiamo trovarle. Non possiamo restare in silenzio.” L’appello finale è diretto e perentorio: “Al governo israeliano chiediamo di fermarsi. Ai governi del mondo, incluso il nostro, chiediamo di agire con determinazione.” È un invito a ogni nazione, a ogni leader, a prendere posizione con il coraggio necessario e a difendere i principi fondamentali dell’umanità.
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Domani, l’intervento dell’Ordine degli Psicologi della Puglia contro l’assurdo silenzio su Gaza