Molfetta, Sindaco Minervini sotto inchiesta per un presunto sistema di favoritismi

Molfetta, sindaco Minervini sotto inchiesta

La Procura di Trani chiede l’arresto domiciliare per il primo cittadino nell’ambito di un’indagine su presunti scambi illeciti tra politica e imprenditoria, con accuse che spaziano dalla corruzione alla turbativa d’asta. Otto persone convocate per l’interrogatorio.

Un presunto meccanismo di reciproci benefici tra la sfera politica e il mondo imprenditoriale: è questo lo scenario in cui si troverebbe coinvolto anche Tommaso Minervini, settantenne, guida amministrativa di Molfetta, per il quale la Magistratura inquirente di Trani ha avanzato una richiesta di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

La rivelazione della nuova fase investigativa – originata dal blocco del cantiere nell’area del mercato – è emersa nella giornata di ieri con la notifica dell’invito a comparire per gli interrogatori preventivi, ai quali otto individui dovranno sottoporsi il 2 maggio dinanzi al giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo.

Le contestazioni, a vario titolo e in relazione alle rispettive responsabilità, riguardano ipotesi di concussione, alterazione di gare d’appalto, appropriazione indebita e falsificazione di atti, per un totale di ventuno presunti illeciti.

L’indagine trae origine dall’inchiesta che venne alla luce nel luglio 2022 con il sequestro del comprensorio mercatale di Molfetta e con l’emissione di undici comunicazioni giudiziarie per amministratori pubblici, funzionari comunali e operatori economici. I destinatari delle richieste sono, oltre a Minervini, i dirigenti comunali Alessandro Binetti, cinquantottenne barese, Lidia De Leonardis, cinquantottenne barese, Domenico Satalino, cinquantaquattrenne barese, e il funzionario Mario Morea, sessantaquattrenne barese.

Coinvolti anche l’autista del sindaco, Tommaso Messina, sessantaseienne molfettese, l’imprenditore portuale Vito Leonardo Totorizzo, settantanovenne barese, e un sottufficiale della Guardia di Finanza, Michele Pizzo, sessantenne residente a Molfetta.

La Procura di Trani, con i pubblici ministeri Tosto e Aiello, ha sollecitato quattro misure di arresto domiciliaree quattro provvedimenti interdittivi, tra cui divieti di dimora.

Le accuse si riferiscono all’affidamento dei lavori per il nuovo scalo commerciale di Molfetta, ma anche alla realizzazione della nuova zona mercatale, per la quale Morea è il funzionario incaricato della rendicontazione, mentre Satalino ricopre attualmente la carica di dirigente dei lavori pubblici.

La Procura, valorizzando le risultanze delle investigazioni condotte dalla Guardia di Finanza e riassunte nella richiesta di arresto depositata il 17 settembre 2024, ritiene che una mezza dozzina di appalti sia stata “pilotata” al fine di favorire imprenditori vicini e ottenere – anche indirettamente – benefici di natura elettorale, e per tale ragione ipotizza il pericolo di reiterazione del reato, circostanza per la quale il codice penale prevede ora l’interrogatorio preventivo. Risulterebbero, inoltre, coinvolti ulteriori soggetti, i cui nomi al momento sono omessi.

Minervini era stato eletto nel giugno 2022 alla guida di una coalizione di liste civiche, prevalendo al ballottaggio sull’ex procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, conquistando così il suo terzo mandato non consecutivo. Nella serata di ieri, secondo indiscrezioni, il sindaco avrebbe comunicato alla maggioranza, tramite una chat, di aver ricevuto la notifica della richiesta di interrogatorio preventivo.

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Elvira Zammarano

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