Giacomo Olivieri, si aggrava la sua posizione
Per la Cassazione l’ex Consigliere Regionale Olivieri avrebbe stipulato un accordo con la mafia per ottenere voti
Il recente pronunciamento della Cassazione getta una luce ancora più cupa sull’inchiesta che ha coinvolto l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e Giacomo Strisciuglio. Secondo la Corte, l’accordo tra i due, volto a garantire l’elezione di Maria Carmen Lorusso, moglie di Olivieri, alle elezioni comunali del 2019, configura uno scambio politico-mafioso. La Cassazione ha confermato l’arresto di Strisciuglio, sottolineando come questi abbia agito per conto del clan mafioso, nonostante non fosse un affiliato formale.
Le accuse nei confronti di Strisciuglio e Olivieri sono gravi e ben documentate. La Cassazione, infatti, ha ritenuto provata la consumazione di unveo e proprio “patto elettorale” attraverso il quale Strisciuglio avrebbe garantito 300 voti in cambio di favori, tra cui la promessa di un lavoro per la madre. Questa intesa non solo rafforza le accuse contro Strisciuglio, ma pone Olivieri in una posizione ancor più delicata. L’ex consigliere, infatti, avrebbe accettato queste promesse per assicurarsi l’elezione della moglie, un’accusa che ora lo vede al centro di un processo con rito abbreviato.
Secondo le indagini, Strisciuglio, pur non essendo formalmente affiliato al clan, godeva di un ruolo di rilievo all’interno dell’organizzazione, tanto da poter intermediare con altre associazioni mafiose attive nei quartieri periferici di Bari. Le intercettazioni e le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Donato e Arcangelo Telegrafo, confermano la sua capacità di muoversi tra le diverse fazioni criminali esistenti, dimostrando la sua influenza nel mondo mafioso barese.
La sentenza della Cassazione ha inoltre chiarito che l’accusa di scambio politico-mafioso non richiede che il patto venga stipulato direttamente con il candidato, bensì può coinvolgere anche terze parti. In questo caso, la Corte ha ritenuto correttamente verificata la realizzazione dell’accordo, evidenziando che la promessa fatta da Olivieri a Strisciuglio è stata rispettata, con la consegna di regalie come confermato dalle prove.
Il processo “Codice interno”, che vede coinvolte 124 persone, riprenderà il 2 ottobre con le testimonianze dei pentiti. Il 25 settembre, invece, inizierà il processo con rito abbreviato scelto da Olivieri, che al momento si trova nel carcere di Lanciano. Durante un interrogatorio, l’ex consigliere ha tentato di difendersi, affermando di non essere a conoscenza della natura mafiosa dei suoi interlocutori. Tuttavia, la Procura di Bari ha rigettato queste dichiarazioni, ritenendole prive di fondamento.
Le accuse di voto di scambio, aggravate dal coinvolgimento mafioso, mettono in luce le ombre che ancora gravano sul sistema elettorale e sulla trasparenza delle istituzioni. ovunque.
Giacomo Olivieri, si aggrava la sua posizione