“Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un Paese fragile” – Se ne parlerà a Roma, il prossimo 2 Ottobre

Presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama, il 2 ottobre, a Roma, sarà presentato il nuovo libro della Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea). 330 pagine, curate da Antonello Fiore e Vincent Ottaviani,  con un supplemento digitale, al trimestrale ,della Società “Geologia dell’ambiente”. Relazioneranno,  il Dirigente di ricerca,  Dott. Gianluca Valensise, del Dipartimento Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il Prof. Massimiliano Barchi, Dirigente del Dipartimento di Fisica e Geologia e docente di Geologia Strutturale, presso l’Università di Perugia, e  il Prof. Gilberto Pambianchi, docente di Geomorfologia presso l’Università degli studi dì Camerino, nonchè Presidente dell’Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia (AIGeo). È prevista la partecipazione del Ministro Sergio Costa (Ambiente e tutela del Territorio e del Mare) e dei Presidenti di Commissione del Senato, Mauro Coltorti (Lavori pubblici, Comunicazioni) e Vilma Moronese (Territorio, Ambiente, Beni ambientali).   L’obiettivo è fare il punto su ricerca e studi italiani e sull’individuazione di linee comuni, regole e procedure per la gestione del territorio, al fine di rendere le comunità più consapevoli e capaci di autoproteggersi, rispetto alle criticità dei loro territori di appartenenza. Negli ultimi 157 anni, il nostro Paese è stato colpito da 39 sismi disastrosi, compresi  quelli del 2012 e 2016, oltre 170 terremoti con danni minori, 1560 località gravemente danneggiate e circa 150.000 vittime. Sono dati che devono far riflettere e che danno alla trattazione carattere d’urgenza. «Certamente un terremoto non può essere previsto né per data né per intensità – sostengono organizzatori e curatori dell’evento.  «Tuttavia, molto si può fare per ridurre i danni drammatici a cose e persone, se gli investimenti non fossero elargiti a pioggia, ma mirati al grado di pericolosità sismica del territorio. In questo volume abbiamo voluto raccogliere i contributi dei massimi esperti in tema di rischio sismico, con la consapevolezza che tanto ha fatto la ricerca italiana in questi ultimi 40 anni, anche in ambito internazionale. Tuttavia – concludono – , non tutto quello che è stato compreso è stato recepito dai decisori, dagli investitori e dalla popolazione. Popolazione che di questa ricerca dovrebbe essere la prima a beneficiare. Inoltre, abbiamo voluto sottolineare  l’importanza della prevenzione, punto di forza in ogni criticità, rispetto ad un atteggiamento fatalista e rassegnato. C’è  una storica carenza, legata alla mancanza di prevenzione sugli effetti del terremoto. È necessario – affermano –  attivare politiche, norme, regolamenti, piani, programmi e buone pratiche, per evitare morti, distruzione d’interi borghi e la perdita irreversibile di un patrimonio d’inestimabile valore. E’ necessario perseguire con decisione – concludono – una politica d’intervento, finalizzata al significativo incremento delle condizioni di sicurezza dal punto di vista sismico».

 

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Elvira Zammarano

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