10 DASPO dopo gli scontri di Acquaviva
La decisione del Questore di Bari, “Basta violenza”
Lo sport deve unire tutti, grandi e piccoli, appassionati e famiglie. Fuori la violenza dagli stadi ( e dal mondo). WideNews
Il Questore di Bari Massimo Gambino, ha emesso dieci ‘Divieti di Accesso alle Manifestazioni Sportive’, meglio noti come DASPO. Questi provvedimenti giungono come risposta diretta ai disordini verificatisi lo scorso 27 ottobre 2024. Le tensioni erano esplose al termine della partita di calcio tra l’Atletico Acquaviva e il Soccer Massafra, valida per il Campionato di Eccellenza Puglia, giocata nello stadio comunale di Acquaviva delle Fonti.
Le indagini, condotte con meticolosa attenzione dal Comando Stazione Carabinieri di Acquaviva delle Fonti, hanno permesso di ricostruire gli episodi di violenza. I fatti non hanno riguardato solo l’esterno dell’impianto sportivo, ma anche l’interno. Chi si è reso responsabile di comportamenti contrari al regolamento d’uso dello stadio ha messo a rischio la sicurezza di tutti. Non parliamo solo dei protagonisti degli scontri, ma anche delle famiglie e dei semplici appassionati presenti.
Dei dieci DASPO emessi, sette riguardano tifosi del Soccer Massafra. I restanti tre, invece, sono stati notificati a sostenitori dell’Atletico Acquaviva. La durata di questi divieti varia da uno a tre anni. Questa variazione dipende dalla gravità dei comportamenti contestati a ciascun soggetto. Una misura, evidentemente, proporzionata all’entità del danno o del rischio creato.
La decisione del Questore rientra in un quadro più ampio di prevenzione e contrasto alla violenza nel mondo dello sport. L’obiettivo è chiaro: garantire che ogni partita di calcio possa essere un momento di festa. In ogni categoria, deve svolgersi in un clima di correttezza, rispetto e soprattutto serenità per tutti gli appassionati.
Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione sui fenomeni di violenza legati al tifo. Perché, se ci pensiamo bene, la passione sportiva è un motore straordinario. Tuttavia, non può mai, in alcun modo, giustificare atti di illegalità o sopraffazione. Ogni tifoso ha il diritto di vivere la partita serenamente, senza timori. E ogni società sportiva ha il dovere di tutelare il proprio pubblico.
I recenti provvedimenti rappresentano un segnale forte. Essi sottolineano l’impegno costante delle autorità a favore di un calcio che sia sinonimo di aggregazione e sano divertimento. Il messaggio è inequivocabile: chi trasforma la passione in violenza non ha posto negli stadi. Questo vale per tutte le categorie sportive, dal professionismo al dilettantismo.
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10 DASPO dopo gli scontri di Acquaviva