Novità in arrivo per il mondo della Scuola
Dal voto in condotta annuale alle pene per le aggressioni ai docenti, tutte le misure approvate il 30 aprile che cambiano le regole per studenti, famiglie e personale scolastico.
l Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2025 introduce importanti modifiche per la scuola: gestione delle sospensioni, pene più severe per chi aggredisce docenti, consenso genitori per corsi sensibili, assicurazione INAIL estesa.
Il Consiglio dei Ministri del 30 aprile si è concentrato intensamente sul mondo della scuola. Le decisioni prese toccano diverse aree chiave. Impattano direttamente la vita di milioni di studenti, delle loro famiglie e del personale scolastico. Si va dall’applicazione piena della riforma sulla condotta voluta dal Ministro Valditara. Si passa a un giro di vite sulle conseguenze per chi aggredisce gli insegnanti. Si contempla anche il consenso informato dei genitori per le attività extra-curricolari su argomenti complessi. Inoltre, viene rafforzata l’assicurazione INAIL per studenti e docenti. Questa copertura era stata avviata in via sperimentale il 1° maggio di due anni fa.
Una prima modifica riguarda il Dpr 249/98. Questo testo è il regolamento che definisce lo Statuto delle studentesse e degli studenti delle scuole superiori. Le sanzioni per chi commette infrazioni disciplinari subiscono variazioni.
I periodi di sospensione ora si trascorrono a Scuola
Contrariamente a quanto accadeva prima, le sospensioni brevi, fino a due giorni, non terranno più gli studenti a casa. Verranno scontate all’interno dell’istituto. Gli studenti dovranno svolgere attività che promuovono la cittadinanza attiva e la solidarietà. Dovranno anche affrontare compiti di approfondimento. È prevista la redazione di un elaborato critico. Questo permette allo studente di riflettere sull’accaduto.
Attività specifiche per le sospensioni prolungate
Quando il comportamento è considerato grave, come episodi di bullismo verso i compagni o aggressioni a un insegnante, la sospensione può durare da tre a quindici giorni. In questi casi, il provvedimento si concretizzerà nei cosiddetti ‘lavori socialmente utili’. Parliamo di attività come servire alla mensa dei poveri o visitare ospedali. Questi servizi si svolgeranno presso enti e associazioni del terzo settore. Un elenco specifico verrà definito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Oppure, gli studenti potranno prestare servizio direttamente nella scuola. Ad esempio, curando il giardino scolastico.
Il giudizio sulla condotta diventa annuale
Sul fronte del comportamento, un secondo decreto approvato in CdM modifica il Dpr 122/2009. Per gli studenti delle scuole superiori, il voto di condotta rifletterà l’andamento tenuto dall’alunno per l’intero anno scolastico. Non si baserà più sui singoli quadrimestri.
Peraltro, diventa una possibilità concreta ricevere un cinque in condotta. Questo voto, sia con la vecchia che con la nuova normativa, comporta la bocciatura automatica. Ora sarà possibile attribuirlo anche in presenza di atti di bullismo di particolare gravità.
Recupero a settembre per il sei in comportamento
E per chi conclude l’anno con una votazione di sei decimi? Il consiglio di classe, durante lo scrutinio finale, può sospendere il giudizio di ammissione alla classe successiva. È prevista una prova di recupero a settembre. Consiste nella presentazione di un elaborato. La materia? Cittadinanza e Costituzione.
Pene più dure contro chi attacca gli insegnanti, arresto compreso
Contemporaneamente, il Consiglio dei Ministri ha esaminato altri due disegni di legge. Sono stati proposti dal Ministro Valditara. Il Ddl “Disposizioni in materia di tutela del personale docente della scuola e dei dirigenti scolastici” porta anche la firma del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Mira a modificare la legge n°25 del 4 marzo 2024. Questa legge già prevedeva un’aggravante per i reati commessi contro il personale scolastico.
La novità rilevante, che implica un cambiamento nell’articolo 380 del codice penale, è la possibilità di arresto. Sarà obbligatorio in flagranza di reato. Riguarderà tutti gli adulti colti sul fatto. Ci si riferisce a chi aggredisce fisicamente docenti, dirigenti scolastici e personale Ata. Le pene subiranno un incremento. Vanno da un minimo di due a un massimo di cinque anni.
Questo provvedimento si è reso necessario, come ha evidenziato il titolare di viale Trastevere. Secondo i dati, nell’ultimo anno si è assistito a un aumento significativo di episodi di violenza. Tali atti, (e questo è un dato che fa riflettere), sono stati compiuti più dai genitori che dagli studenti stessi.
L’arresto in flagranza, in ogni caso, non si applica agli studenti minorenni. È importante sottolineare che, per gli adulti, la misura scatta solo in presenza di violenza fisica.
Consenso dei genitori per attività su temi “Sensibili”
Infine, all’esame del Governo, c’è anche il Ddl “in materia di consenso informato in ambito scolastico”. Prevede un passaggio fondamentale: i genitori devono essere informati. Si parla dei corsi organizzati dalla scuola su argomenti che richiedono particolare delicatezza, come l’ambito sessuale. I genitori dovranno rilasciare il loro assenso in forma scritta. Solo così i figli potranno prendervi parte.
In questo contesto, la norma stabilisce che le famiglie debbano essere messe al corrente di eventuali iniziative didattiche. Questo vale anche per quelle extra-curricolari. Riguarda in particolare le attività che prevedono la partecipazione di soggetti esterni.
Per le attività considerate di ampliamento dell’offerta formativa (quindi obbligatorie) connesse alla sessualità, le scuole dovranno organizzarsi. Dovranno fornire un’alternativa didattica agli studenti. Questo accadrà nel caso in cui i genitori abbiano negato il consenso.
Si consolida l’assicurazione per gli infortuni scolastici
Una notizia positiva giunge sul fronte della sicurezza per studenti e lavoratori della scuola. L’assicurazione INAIL viene resa strutturale. Offrirà tutele maggiori rispetto alle minime legali in caso di infortuni per gli studenti.
Le maggiori coperture erano state sperimentate negli ultimi due anni scolastici. Erano frutto di una collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e quello del Lavoro. Ora sono state reperite le risorse necessarie. L’obiettivo è coprire in modo permanente studenti e docenti. La tutela si estende a qualsiasi infortunio avvenuto in ambito scolastico. I docenti, inoltre, saranno protetti anche durante il tragitto casa-scuola. Una tutela, questa, già garantita agli altri lavoratori. Un segnale chiaro di attenzione verso chi opera quotidianamente nelle aule.
Questi provvedimenti delineano un quadro normativo rinnovato per la scuola italiana. Cercano di rispondere a sfide complesse. Dalla disciplina studentesca alla sicurezza del personale. Ma cosa cambierà concretamente nella routine scolastica?
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