Turista massacrato a Bari Vecchia
Ritorno precipitoso in Svizzera per il tursita selvaggiamente picchiato nel cuore di Bari per una futile richiesta.
Un soggiorno che doveva essere all’insegna della scoperta e del relax si è trasformato in un incubo per un turista proveniente dalla Svizzera. L’uomo, in visita nel capoluogo pugliese insieme alla consorte, è stato ferocemente assalito lo scorso 18 aprile nel suggestivo centro antico di Bari. La ragione di tanta violenza? Semplicemente l’aver chiesto di poter utilizzare i servizi igienici di un esercizio commerciale.
Dopo i primi interventi medici ricevuti al Policlinico di Bari, il malcapitato ha preferito fare ritorno nel suo Paese d’origine. Questa decisione è stata resa possibile grazie all’attivazione di una polizza assicurativa privata che ha organizzato un trasporto sanitario aereo. Una scelta, senza dubbio, comprensibile, considerando la gravità dell’episodio che lo ha visto protagonista suo malgrado e su cui ora la magistratura barese sta indagando con attenzione.
Parallelamente all’evoluzione delle condizioni di salute del turista, emergono nuovi dettagli sulla dinamica dell’accaduto. L’uomo, passeggiando tra le caratteristiche vie del borgo antico – notoriamente affollate di visitatori – era entrato in un bar. Proprio all’interno del locale, sarebbe sorto un alterco in merito all’utilizzo della toilette. Sembra che il responsabile dell’attività avesse dichiarato l’indisponibilità dei servizi. Da qui, la situazione è rapidamente degenerata in un’aggressione fisica, che purtroppo è continuata anche all’esterno del bar.
Gli inquirenti sono ora impegnati a ricostruire con precisione ogni momento di quella drammatica serata. Un aspetto che gli investigatori intendono chiarire è se il turista, una volta uscito dal locale, sia stato oggetto di una vera e propria rappresaglia, un’azione punitiva mentre si allontanava lungo uno stretto vicolo. L’uomo, soccorso tempestivamente e assistito dal personale medico del pronto soccorso del nosocomio barese, ha riportato lesioni significative: una frattura costale e un principio di pneumotorace, con una prognosi stimata in circa trenta giorni.
Questo increscioso evento ha generato un’ondata di sdegno nell’opinione pubblica cittadina. “È inaudito”, si vocifera tra i residenti, “che un turista possa subire una tale violenza per una ragione così banale”. La Polizia, che ha raccolto la denuncia della vittima prima del suo rientro in Svizzera, sta ora passando al setaccio le riprese delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. L’obiettivo primario è dare un volto e un nome agli autori di questo inaccettabile atto di brutalità.
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