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“The Diamonds” in live, per presentare Girl in love, sabato 29 aprile, ore 21.30, presso La Dolce Vita, a Bari

Intervista a Beppe De Pasquale, leader dei “The Diamonds”

Sessantottenne, brizzolato, barese, compositore e musicista nell’anima, Beppe de Pasquale è il leader della nota band barese “The Diamonds”. La sua è stata una vita totalmente dedicata allo studio della chitarra (basso) e alla ricerca di nuovi accordi e armonie. Sposato con Nancy, che lui definisce “La mia musa. Il mio punto di riferimento”, Beppe è titolare di una ditta di rappresentanza di moda. “Un lavoro – dice – ereditato da mio padre, che ho cercato di onorare il più possibile, contestualmente all’amore per la musica”.
Questo lavoro gli ha dato la possibilità di sviluppare quella sensibilità capace di intercettare i cambiamenti della società necessari a stare al passo con la naturale evoluzione della vita. È noto, infatti, come moda e musica siano strettamente legate e come entrambe siano espressione di tali dinamiche.

Quando hai scoperto la passione per la musica?
“Avevo circa quattro anni. Ricordo che giravo per casa con una vecchia chitarra di mio padre quasi quasi più alta di me. Alla fine, stanco di vedermi così ‘appesantito’, mio padre decise di comprarmi una chitarra adatta a me. Tuttavia, passati i primi entusiasmi per il dono, ritornai imperterrito a strimpellare il vecchio strumento. Sentivo che il suono era diverso, lo sentivo più vero ”.

Di solito i bambini crescendo abbandonano i primi amori per abbracciarne altri, per te non è stato così…
“Diciamo che la passione per la musica cresceva esattamente insieme a me. Un giorno un amico di famiglia che di musica se ne intendeva, cominciò a darmi qualche lezione. Venne prima il cosiddetto giro di ‘Do’, poi, pian piano mi insegnò tutti gli altri. Gradatamente cominciai a suonare lo strumento con una certa ‘indipendenza’. Da quel momento, infatti, iniziarono anche i primi concerti live tra ragazzini. Avevo circa 11 o 12 anni e quando c’era la possibilità ci si riuniva per dare vita a mini show durante i quali io mi esibivo mentre loro rimorchiavano al suono delle mie note”.

“The Diamonds" in live, per presentare Girl in love, sabato 29 aprile, ore 21.30, presso La Dolce Vita, a Bari

Quando ti sei scoperto compositore?
“Anche in questo caso molto presto. Certo si trattava di composizioni vagamente scontate. Acerbe. Dettate soprattutto dagli stati d’animo del momento. Che ne so, brani che riprendevano i sentimenti di una delusione d’amore o di una nuovo emozionante incontro. In seguito, con l’esperienza e la maturità la nostra musica è cambiata proiettandoci nel mondo professionistico”.

A quei tempi tutti ragazzi avevano un ‘gruppo’ cui si ispiravano, e tu?
“Ero letteralmente rapito dai Beatles, in particolare da Paul McCartney. L’epoca musicale era sovrastata da questi giganti e noi ragazzi, appassionati di musica, ci ispiravano o sognavano di diventare come loro. Ovviamente, rimanendo con i piedi per terra, per me i Beatles sono stati fonte d’ ispirazione e modello. La loro musica mi ha insegnato tanto. Però, non mi sono mai lasciato travolgere. Infatti, ho sempre cercato la mia strada, il mio stile, il mio carattere”.

Il lavoro con tuo padre, quello di animatore nei villaggi e tanto altro, in quel periodo eri super impegnato…
“Diciamo che già da un po’ i sogni adolescenziali erano svaniti. Cominciai a puntare la vita reale, la concretezza, la quotidianità. Iniziai un lungo percorso lavorativo come animatore nei villaggi. Potrà sembrare scontato, ma io in quei posti ho imparato tanto. I villaggi sono stati per me un vero e proprio trampolino di lancio perché mi hanno preparato ad affrontare il palco, la gente, lo sguardo del pubblico. Poi, naturalmente, c’è stato l’impegno professionale nello studio di rappresentanza di mio padre. Ho cominciato a lavorare con lui, cercando di onorare al meglio i suoi sacrifici. Questo però non mi ha impedito di portare avanti le mie antiche passioni”.

Ovviamente suonavi con un tuo gruppo?
“Era un gruppo che si era formato spontaneamente di cui non sono mai stato leader o promotore. Eravamo quattro ragazzi desiderosi solo di esprimersi artisticamente, che sapevano suonare e che avevano deciso di farlo anche molto bene, però senza troppi problemi o aspettative. Col tempo, il gruppo si è sciolto, i componenti, con cui, tra l’altro, ho mantenuto ottimi rapporti, hanno scelto altre strade”.

Quando c’è stata la svolta, voglio dire quando sono nati i Diamonds?
“Con l’arrivo di Giada. Una voce pazzesca. Con lei abbiamo creato  l’odierno gruppo. Giada, poi, è andata via, per far posto a persone altrettanto significative come Niky Del Fante (che mi ha introdotto nel mondo live musicale), Francesco Calabrese, Margherita Lucivèro e il produttore Tullio Ciriello membri stabili del gruppo. Con loro abbiamo rivoluzionato la qualità della nostra musica, caratterizzata da una maggiore consapevolezza, esperienza e maturità, componenti determinanti nel nostro lavoro”.

Raccontami un episodio legato alla tua musica, uno di quelli indimenticabili
“Se ci penso, mi si stringe il cuore… Mia madre, in quel periodo, era molto sofferente, provata, infatti poco dopo morì. Le avevo dedicato un pezzo – Lonely Man – e lei insistette molto nel volerlo ascoltare. Ricordo ancora i suoi occhi semi socchiusi per la malattia. Eppure, mentre suonavo li spalancava per esprimere le sue emozioni. Ammutolii perché in quegli occhi, per un momento ritrovai la sua forza e la sua vitalità. Per un attimo ritrovai mia madre. Fu allora che mi fece promettere che quel pezzo, a lei dedicato, lo avrei inciso. Cosa che ho fatto, inserendolo in “Diamonds first” il nostro primo CD”.

TO FALL IN LOVE (mp3)

E ora..?
“Ora, ci aspettano tanti progetti, tante serate, tanto lavoro e gli amici. Siamo soddisfatti. Certo gli slanci giovanili si sono attenuati ma non spenti. Il tempo ci ha cambiati. Qualcuno di noi ha i capelli bianchi, ma stare con e fra la gente è ciò che più desideriamo. Poi, la presentazione di GIRL IN LOVE, il nostro nuovo CD, 10 pezzi inediti, tra cui alcuni funki e uno contro la guerra, dal titolo “Love”, ci elettrizza. Sabato 29, dunque, sarà una serata dedicata interamente alla nostra musica grazie ai titolari della DOLCE VITA. In ultimo, quando capiremo di non essere più capaci di trasmettere emozioni, ci ritireremo con lo stesso garbo ed eleganza con cui ci siamo proposti”.

Rimpianti?
“Se penso al passato, credo di aver rinunciato a qualche ‘passaggio’ che, artisticamente parlando, avrebbe potuto portarmi più lontano. Ma non ho rimpianti, perché far parte di un gruppo così solidale e affiatato come i Diamonds  mi ha ripagato di tanti sacrifici, lavoro e possibili rinunce. Quest’attaccamento alla mia terra, inoltre, ha fatto sì che io conservassi amicizie importanti, come quella di Antonio Bertoldo e Cesare Cascone. Li conosco dai tempi della scuola. Come dire dai banchi alla vita reale. Sebbene caratterialmente diversi, con vite e impegni diversi, abbiamo sempre condiviso tutto, nel bene e nel male, e continueremo a farlo, perchè per me, per noi, l’amicizia è sacra”.

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Foto dell'autore

Elvira Zammarano

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