La Puglia e il suo intricato calendario politico
La scena politica pugliese è un groviglio di ritardi: l’istanza di sfiducia a Emiliano posticipata e la norma sulle dimissioni dei sindaci in stallo. La regione attende la pronuncia della Corte Costituzionale
Il panorama politico in Puglia continua a rivelarsi un intreccio di dilazioni e ambiguità, con determinazioni fondamentali che sembrano destinate a una perenne indecisione. L’ultima convocazione dei capigruppo ha stabilito la prossima seduta del Consiglio Regionale per il 30 giugno, ma con un velo di dubbio sulla concreta possibilità di trattare tutti gli argomenti all’ordine del giorno
Mozione di non-fiducia differita e astensione del Movimento Cinque Stelle
Un aspetto di grande rilevanza è la proposta di sfiducia avanzata nei confronti del Presidente della Regione, Michele Emiliano, presentata nei giorni scorsi da quindici esponenti della coalizione di centrodestra. La discussione su tale punto è stata posticipata a data da definire. Il motivo? Il Movimento Cinque Stelle ha dichiarato la sua astensione dal voto, una scelta scaturita da un dialogo interno al gruppo e da un confronto con il leader nazionale Giuseppe Conte. Di fatto, i numeri necessari per rigettare l’iniziativa sarebbero stati troppo risicati, e ha prevalso quello che è stato definito il “patto per la Puglia“, l’intesa raggiunta tra Emiliano e le fazioni opposte per scongiurare un crollo sulla vertenza relativa all’ex Ilva.
Il Terzo Settore considerato prioritario, autismo ancora in attesa
Nonostante il clima di agitazione, il Consesso si accingerà a deliberare sull’approvazione del testo di legge concernente il Terzo settore. “Questa norma è e rimane un’assoluta priorità nell’agenda di fine legislatura”, ha spiegato il coordinatore del gruppo Partito Democratico in Consiglio regionale, Paolo Campo. “Lo è per la nostra formazione politica e, ne sono convinto, lo è per la coalizione che governa la Regione Puglia. Oltre alla fase politica attuale, caratterizzata da incertezze, una serie di congiunture fortuite ha provocato lo spostamento, e solo quello, della votazione in Consiglio regionale”.
Potrebbe trovare spazio nel dibattito consiliare anche l’iniziativa avanzata dal gruppo di Fratelli d’Italia per istituire un Centro di Monitoraggio regionale sui disturbi dello spettro autistico presso l’Assessorato alla Salute. L’ente avrebbe il compito di coordinare gli interventi e raccogliere dati sulle necessità delle persone con tali disturbi.
La disposizione sui Vertici Locali, un problema persistente
Ciò che sembra invece destinato a rimanere in uno stato di stallo è l’annullamento della controversa regola riguardante i vertici municipali. Questa prescrizione, che impone ai sindaci di rassegnare le dimissioni centottanta giorni prima del termine della legislatura per poter presentare la propria candidatura alle elezioni regionali, è da mesi fonte di accese discussioni e “malumori diffusi” sia tra le componenti di maggioranza che quelle di opposizione, sfociando spesso in assenze strategiche e seggi vuoti.
“Non disponiamo dei numeri e non c’è un accordo con la minoranza”, ha ribadito Campo, evidenziando l’impasse. La questione è ora di competenza della Corte Costituzionale, che ha fissato per il 9 luglio l’udienza pubblica per valutare la legittimità costituzionale dell’articolo 219 della normativa di bilancio pugliese. L’Esecutivo ha contestato la disposizione, ritenendola “irragionevole”, e la stessa Amministrazione Regionale ha optato per non presentarsi in giudizio, aprendo così la strada a una sua possibile abrogazione.
Paride Mazzotta, leader del gruppo regionale di Forza Italia, ha proposto una soluzione intermedia: “Non si può contraddire interamente quanto già validamente approvato dal Consesso, sarebbe un gesto di disprezzo verso le istituzioni. Perciò, il punto di approdo ideale potrebbe essere una mediazione tra ciò che è attualmente in vigore e le nuove esigenze emerse dalla maggioranza, che ha fatto un passo indietro dopo l’approvazione della regola”.
Anche Alessandro Leoci, capogruppo di Con, ha riconosciuto la difficoltà di pervenire a un equilibrio: “Abbiamo tentato di trovare un punto di convergenza sulla disposizione riguardante i vertici locali tra maggioranza e opposizione. Ma questo bilanciamento, come è evidente da mesi, continua a non concretizzarsi. Ora il tempo è scaduto. Siamo favorevoli a ristabilire la situazione precedente. Ma ormai, di fatto, sarà la Corte a esprimersi”. Leoci ha poi commentato l’atmosfera di tensione in Via Gentile: “Siamo alla fine di un secondo mandato. L’instabilità è un fenomeno prevedibile. Per un decennio il governatore Emiliano ha offerto il suo apporto politico alla guida regionale. Credo che finché non avverrà un passaggio di testimone ufficiale, che ci auguriamo sia a favore dell’ex sindaco di Bari e eurodeputato, Antonio Decaro, dovremo convivere con questo clima di incertezza”.
La congiuntura politica in Puglia si rivela dunque complessa, con numerosi nodi ancora da sciogliere e un futuro incerto per alcune delle iniziative legislative più attese.
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