Leggi con Anna presenta il nuovo thriller di Donato Carrisi, “L’educazione delle farfalle”, un’intensa storia di maternità, perdita e oscuri segreti.
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.
Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola ‘madre’.
Lei è lo ‘squalo biondo’ , una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?

Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
Donato Carrisi si conferma un autore di spicco nel panorama thriller italiano, distinguendosi per una qualità rara: la sua scrittura possiede una marcata impronta cinematografica, un’abilità che lo pone, forse, come un unicum nel nostro paese. L’influenza reciproca tra cinema e letteratura è evidente nel thriller contemporaneo, e Carrisi ne è un esemplare maestro e uno dei migliori risultati in Italia. La sua capacità di costruire trame che si visualizzano immediatamente come sequenze filmiche non è certo una novità, data la sua parallela carriera da regista, ma ne “L’educazione delle farfalle” raggiunge la sua piena espressione, giustificando ampiamente il suo successo internazionale.
Il lettore viene immediatamente immerso in una narrazione dal ritmo serrato, dove i dialoghi e le descrizioni degli ambienti sono così vividi da sembrare inquadrature. Un punto di forza costante nei romanzi di Carrisi è la profondità con cui delinea i suoi personaggi, spesso figure complesse e tormentate, capaci di attrarre e respingere allo stesso tempo con il loro fascino oscuro. In quest’opera, Adone Sterli spicca come uno dei personaggi più affascinanti creati dall’autore.
La protagonista è Serena, una ricca e indipendente broker milanese la cui vita viene sconvolta dalla maternità inattesa durante una vacanza a Bali. La figlia, Aurora, nata da padre ignoto e con tratti somatici esclusivamente materni, diventa il fulcro di un rapporto inizialmente basato sull’autosufficienza emotiva ed economica. L’affetto tra madre e figlia si manifesta in gesti semplici, quasi quotidiani, che sottolineano il solipsismo di Serena e la sua apparente mancanza di istinto materno. Tuttavia, Carrisi abilmente introduce una svolta narrativa con l’incendio nel resort in cui Aurora è stata mandata a sciare. La sua scomparsa innesca in Serena un cambiamento radicale.
Di fronte all’apparente impossibilità di ritrovare la figlia, Serena si trova di fronte a un bivio: accettare il lutto o combattere contro ogni logica e indagare da sola. Il romanzo si trasforma così in un thriller psicologico intenso, dove il mistero della scomparsa di Aurora si intreccia con la graduale e dolorosa emersione dell’istinto materno in Serena. La sua ricerca disperata della figlia diventa anche un percorso di auto-educazione al ruolo di madre, come suggerisce il titolo stesso.
Ancora una volta, Carrisi dimostra la sua maestria nel reinterpretare i canoni del thriller, elevandoli a qualcosa di più profondo e coinvolgente. La lettura di “L’educazione delle farfalle” suscita una riflessione spontanea sulla statura di questo autore nel panorama letterario internazionale. Ci si chiede, infatti, cosa offrano di più autori acclamati come Gillian Flynn, Joël Dicker o i Lars Kepler rispetto alla solidità e all’originalità della scrittura di Carrisi. La risposta, con ogni probabilità, è: assolutamente nulla.
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LEGGI CON ANNA Donato Carrisi