Cia Puglia chiede risposte europee sul dramma della Xylella
La necessità di una risposta europea al devastante batterio che minaccia gli ulivi pugliesi
La battaglia contro la Xylella fastidiosa – il batterio che ha devastato gli uliveti pugliesi – potrebbe acquistare una ‘dimensione europea’ con Raffaele Fitto e Antonio Decaro. La CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha sottolineato l’importanza di trasformare la lotta contro la Xylella e la ricostruzione del potenziale produttivo in questioni di rilevanza europea. L’organizzazione si appella ai leader pugliesi, recentemente investiti di ruoli significativi, affinché la loro terra d’origine non venga lasciata sola nella lotta contro questo problema critico.
“È il momento che l’Europa prenda in mano la situazione”, ha dichiarato il conte Spagnoletti Zeuli, presidente del comitato promotore CIA Provincia Bat. Ha sottolineato l’urgenza di “misure decise e risorse economiche ingenti per fermare l’avanzata del batterio verso Nord”. La Xylella ha ormai raggiunto le porte di Bari, un fatto che richiede un intervento urgente e coordinato.
Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale dell’organizzazione, ha ribadito la necessità di una “solida, tempestiva e sistematica azione di ricostruzione del potenziale produttivo agricolo nei territori colpiti”. La sua dichiarazione evidenzia come al contenimento della malattia debba essere affiancata una robusta iniziativa di recupero delle aree devastate.
La CIA Agricoltori Italiani di Puglia insiste sulla necessità di un’azione concertata istituzionale, tra Regione, Governo nazionale ed Europa. Solo attraverso un’azione coordinata, si può sperare di contenere efficacemente il batterio e fornire l’assistenza necessaria. L’organizzazione ha richiesto specifici stanziamenti per le aziende agricole e le amministrazioni pubbliche, affinché possano attuare le pratiche obbligatorie, come trattamenti fitosanitari e lavorazioni adeguate.
La ricerca scientifica gioca un ruolo cruciale in questa battaglia. “Bisogna rafforzare tutti gli strumenti e le iniziative di contrasto alla patologia”, ha concluso Sicolo, “attraverso un più sistematico sostegno alla ricerca scientifica, creando e rafforzando una rete internazionale capace di trovare soluzioni finalmente efficaci”.
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