La tutela delle donne e dei loro figli: quando lo Stato si autoassolve

Era il 2007 quando Marianna Manduca, una donna di 32 anni di Palagonia, in provincia di Catania, veniva accoltellata a morte dal compagno Saverio Nolfo, , poi condannato a 21 anni in rito abbreviato. La donna, madre di tre figli, lo aveva denunciato per 12 volte per molestie e minacce prima di perdere la vita. In uno di questi episodi  lui le aveva persino mostrato un coltello, che in seguito  si sarebbe  rivelato l’arma del delitto. Proprio da ciò era partita la causa della famiglia di Marianna nei confronti della Presidenza del Consiglio, colpevole – a detta  dei suoi legali – di non aver fatto abbastanza per evitare il femminicidio, nonostante le numerose denunce. Il tribunale di primo grado aveva accolto questa tesi, riconoscendo un risarcimento di 300 mila euro ai figli della donna uccisa. Nel 2017 il ricorso in appello della Presidenza del Consiglio. Di ieri la discutibile sentenza dei giudici che hanno ribaltato la decisione, dando ragione alla Presidenza del Consiglio sostenendo che la Procura di Caltagirone fece il possibile, considerate le leggi del momento e che la legge sullo stalking veniva approvata solo  nel 2009. Risultato gli orfani di Marianna Manduca dovranno restituire allo Stato quanto in primo grado era stato loro risarcito. Destinata a far discutere, ponendo numerose scottanti domande sullo stato della giustizia italiana in materia di femminicidio, oltre la sentenza in sé,  quanto hanno scritto i giudici dell’ appello, che l’hanno motivata sostenendo che l’eventuale sequestro del coltello da parte della Procura  a nulla  sarebbe valso “dato il radicamento del proposito criminoso e la facile reperibilità di un’arma simile“. Non solo: “Nemmeno l’interrogatorio dell’uomo avrebbe impedito l’omicidio della giovane perché “i comportamenti di Saverio Nolfo non consentivano l’applicazione della misura cautelare”. Dopo l’omicidio per “tempesta emotiva” un nuovo affronto  per le donne vittime di violenza e i loro figli.

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Maria Teresa Radogna

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