Una bambina di Monza, ieri, 2 agosto, viene ricoverata nel reparto di neuropsichiatria dell’Ospedale di Vimercate per una crisi di nervi. In un primo momento il primario di Igiene Mentale, Antonio Antulli, sospetta che la bimba possa aver assunto cocaina, la notizia viene battuta da numerose testate e scoppia il “caso”. Tutto rientra quando ulteriori analisi evidenziano nel sangue della piccola una discreta quantità di benzodiazepine. Segue una doverosa ricostruzione della vicenda che pare abbia inizio nel mese di aprile di quest’anno. Quando la bambina frequentava la quinta elementare ed era stata dichiarata “affetta da disagio psichico”.
Proprio in quel mese la bimba viene ricoverata per la prima volta all’ospedale di Monza e dagli accertamenti risulta positiva alle benzodiazepine. La Procura dei Minorenni di Milano, come confermato dal Procuratore Ciro Cascone, si insospettisce e apre un fascicolo, per capire le circostanze e le modalità di assunzione dello psicofarmaco della piccola ma arriva ad escludere eventuali responsabilità da parte di terzi. Ora con la nota diffusa dall’azienda sanitaria di Vimercate, in cui si precisa che «la piccola paziente non è stata mai abituale consumatrice di sostanze stupefacenti né tantomeno di cocaina, ma che ha assunto sostanze di tipo ansiolitico probabilmente come conseguenza al suo disagio psichico profondo», si chiude una vicenda che ha tenuto tutti col fiato sospeso.