Nucleo Carabinieri TPC Bari: sgominata rete di traffico internazionale di reperti archeologici in Puglia e Basilicata

Nucleo Carabinieri TPC Bari

Nucleo Carabinieri TPC Bari Recuperati Oltre 8000 beni culturali Nel corso del 2023, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bari ha ottenuto risultati straordinari nel recupero e nella protezione del patrimonio culturale nelle … continua a leggere

Canosa, trafugati migliaia di reperti archeologici, il blitz dei Carabinieri (TPC)

Canosa, Blitz dei Carabinieri (TPC) al centro-sud per commercio illecito di reperti archeologici

Le indagini condotte anche a livello internazionale, supportate da numerose attività tecniche, dinamiche e telematiche, in seguito alla scoperta di diversi scavi clandestini nelle campagne di Canosa, hanno permesso di scoprire un’organizzazione criminale logicamente strutturata … continua a leggere

Gravina, conservava in casa reperti archeologici di pregio: confiscati e donati al Museo di Altamura

Gravina conservava reperti archeologici donati al museo

Gravina, conservava un tesoro costituito da reperti archeologici di pregio, sottoposti a confisca e successivamente donati al museo di Altamura.

Erano esposti illecitamente e in bella mostra in una vetrinetta di casa. Si tratta di 19 importanti reperti archeologici in terracotta, sequestrati dai militari della Guardia di Finanza di Altamura ad un uomo, residente a Gravina in Puglia (BA).

Gravina conservava reperti archeologici donati al museo

Gravina, conservava in casa reperti archeologici di pregio

I manufatti – 2 kothon a fascia monoansata, 1 ciotola rotolo convessa monoansata, 1 coppetta ad alto piede a fascia, 1 piatto ad alto piede a motivi fitomorfi di composto, 2 pentolini rituali, 1 stabnoss a decorazione lineare con coperchio, 1 olpetta a vernice bruna, 2 brocchette monoansate a decorazione lineare, 1 piatto su piede ad anello a decorazione lineare, 1 kylix ad alto piede a vernice rossa, 1 brocca a fascia monoansata, 1 piatto su piede a fascia bicroma rossonera, 1 piatto monocromo con vernice caduta, 1 calice a fasce ad alto piede, 1 frammento di labbro con ansa riferibile a brocca e 1 frammento di base di calice – non erano stati denunciati al Ministero dei beni culturali e del turismo, così come come impone la legge.

La scoperta delle Fiamme Gialle è avvenuta nel corso di una serie di accertamenti in un’associazione culturale del paese, a cui ha preso parte anche un esperto che dopo aver constatato il valore dei reperti, li ha anche catalogati come “materiale autentico, di interesse culturale e archeologico rinveniente da contesti tombali, datati tra la fine del V secolo e l’inizio del IV secolo A.C.”

L’uomo, non potendo dimostrare la legittimità dell’acquisto, pertanto è stato denunciato per violazione delle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali. Inoltre, il procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, ne ha convalidato il sequestro e la gip Ilaria Casu, l’immediata confisca e, su richiesta delle Fiamme Gialle, ne ha disposto l’assegnazione al Museo Nazionale di Altamura (BA).

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