Lecce: Condannato per appropriazione indebita, ex carabiniere dovrà risarcire il Ministero della Difesa

Ex carabiniere condannato a risarcire il Ministero della Difesa

Ex carabiniere condannato a risarcire il Ministero della Difesa L’uomo intascava le multe di ignari cittadini Un ex carabiniere della provincia di Lecce è stato condannato a risarcire il Ministero della Difesa per danno d’immagine, … continua a leggere

Truffa Acquedotto Pugliese: Indagato un ex dipendente per peculato e riciclaggio

Truffa Acquedotto Pugliese

Truffa Acquedotto Pugliese   Un’indagine svela una rete di falsi risarcimenti e riciclaggio da mezzo milione di euro. Coinvolto un ex dipendente dell’Acquedotto Pugliese Un’indagine condotta dalla Procura di Bari ha svelato un complesso schema … continua a leggere

GDF Bari – Sequestro di 400.000 Euro: Quattro indagati per frode finanziaria

GDF Bari - Sequestro di 400.000 Euro

GDF Bari – Sequestro di 400.000 Euro Operazione della Guardia di Finanza: Misure cautelari in Puglia, Lombardia e Piemonte Nella giornata di oggi, gli agenti della Guardia di Finanza di Bari hanno proceduto all’esecuzione di … continua a leggere

Truffa e Peculato: Arrestato 60enne Tarantino, ex Docente licenziato a Treviso per assenteismo

Sull'ex docente pendeva anche una condanna a 7 anni di carcere per assenteismo

Sull’ex docente pendeva anche una condanna a 7 anni di carcere per assenteismo   Un caso di truffa e peculato ha portato all’arresto di un tarantino di 60 anni, recentemente licenziato da un istituto superiore … continua a leggere

Bari, furti di medicinali all’Oncologico: rinviato a giudizio l’ex primario Vito Lorusso

Vito Lorusso accusato di peculato e ricettazione

L’ex primario di Oncologia medica dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Vito Lorusso, è stato rinviato a giudizio per peculato e ricettazione, insieme a due infermiere, Lidia Scarabaggio e Donata Acquaviva. Lorusso, già detenuto … continua a leggere

Bari – Ospedale covid Fiera: La GDF di Bari conclude le indagini con dieci indagati per corruzione e peculato

Ospedale covid Fiera, chiuse le indagini della GDF

La Guardia di Finanza di Bari ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a dieci persone, coinvolte in reati contro la Pubblica Amministrazione. Le accuse spaziano dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio … continua a leggere

GdF Bari e Roma, sequestrati beni per 1 milione di euro a tre professionisti indagati per peculato e falso

GdF Bari e Roma, sequestrati beni per 1 milione di euro a tre professionisti indagati per peculato e falso

I tre sarebbero indagati, a vario titolo e in concorso tra loro per peculato, falsità ideologica e uno di loro, in particolare, anche per falsità materiale commessa in atti pubblici, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sull’identità e sulle proprie qualità personali o di altri, per la gestione di cooperative in liquidazione coatta amministrativa, con sedi a Padova, Roma, Savona, Taranto e Torino.

Si tratta di due baresi – un commissario liquidatore, nominato dal Mi.S.E., un avvocato anche lui commissario liquidatore nominato per una cooperativa di Padova, e un commercialista di origine calabrese, reale dominus nella gestione delle cooperative, condannato in via definitiva, nel 2014, per corruzione in un’altra vicenda processuale.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura, delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari traggono origine da accertamenti antiriciclaggio avviati nei confronti del professionista barese, oggi, conclusesi con un arresto ai domiciliari per uno dei tre soggetti (ordinanza emessa, nelle provincie di Bari e Roma, dal Gip del Tribunale barese, su richiesta della Procura) e sospensioni dai pubblici uffici per un anno, a carico degli altri due (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa),  oltre al sequestro dei beni per 1 milione di euro, pari all’ammontare complessivo del profitto dei reati acclarati.

I finanzieri, durante gli accertamenti di polizia giudiziaria (intercettazioni telefoniche, ambientali audio, video e telematiche, indagini finanziarie, documenti di Enti pubblici coinvolti, perquisizioni di uffici e abitazioni degli indagati, l’ascolto delle persone informate sui fatti, l’analisi forense dei dati digitali degli strumenti informatici sequestrati), avrebbero rilevato diverse anomalie bancarie compiute dal commissario liquidatore barese – emissione di assegni circolari intestati ‘a me medesimo’, in favore di due cooperative da lui stesso gestite. Titoli con cui l’uomo (‘per ragioni d’ufficio’) avrebbe prelevato arbitrariamente soldi in contanti (380.000 €), dalle casse societarie. Non solo, per gli investigatori, salvo ulteriori verifiche con il confronto della difesa, l’attività fraudolenta del commissario liquidatore, con il coinvolgimento di altre persone,  sarebbe stata commessa anche per altre tre cooperative.

Inoltre, le verifiche, avrebbero svelato che il professionista barese non avrebbe mai svolto alcun incarico affidatogli dal Mi.S.E., e che il ruolo di commissario liquidatore delle cooperative, nel tempo, sarebbe stato assunto, di fatto, dal commercialista calabrese, che gli avrebbe chiesto, come contropartita per gli ‘incarichi professionali’, oltre € 270.000.

Dalle attività investigative sarebbe emerso, altresì che i soldi distratti dal liquidatore, oltre i 270mila corrisposti al commercialista, sarebbero stati 651.000 €, , senza contare i bonifici per incarichi non autorizzati dal Mi.S.E., inviati ad altri professionisti.

Lo stesso modus operandi sarebbe stato messo in atto dal commercialista calabrese, che avrebbe indebitamente percepito la somma di 120.000 euro da un’altra cooperativa di Padova, la cui gestione era stata affidata a un avvocato barese. Quest’ultimo – in qualità di commissario liquidatore – , avrebbe disposto bonifici a beneficio di altri professionisti senza incarichi autorizzati dal Mi.S.E., anche lui, distraendo soldi (150.000 euro) a danno della cooperativa amministrata.

Le condotte dei due liquidatori sarebbero state possibili per l’omessa rendicontazione periodica o dalle relazioni false, con atti artefatti, inviate all’Autorità di Vigilanza (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), attività che avrebbero consolidato un sistema finalizzato al loro arricchimento e a impoverire le cooperative in Liquidazione Coatta Amministrativa, a danno dei creditori.

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