Report vaccinazioni in Italia (NEW)
Coronavirus nel mondo (NEW)

Bari, piccolo ambulante taglieggiato, in arresto per usura ed estorsione due commercianti di un mercato rionale

Bari, piccolo ambulante taglieggiato, in arresto per usura ed estorsione due commercianti di un mercato rionale

Un piccolo ambulante di un mercato rionale di Bari, per 11 anni è stato taglieggiato da due commercianti del posto che, a fronte di un piccolo prestito, gli avrebbero estorto la cifra di 148.000 euro.

Stamattina presto la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura, nei confronti di due baresi, Nicola SANTORO, detto il “Koyote”, e Giuseppe INTRANO’, di 59 e 44 anni, ritenuti responsabili, in concorso, di usura ed estorsione.

Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Bari, dopo la segnalazione anonima di diverse attività di usura ed estorsione esercitate nei mercati rionali cittadini. Nello specifico si fa riferimento al caso di un povero ambulante che, nel bisogno si era rivolto ai due indagati per un piccolo prestito.

I due soggetti, per la restituzione del prestito, forti della parentela con un noto pregiudicato locale, avrebbero cominciato col pretendere dalla vittima pagamenti settimanali fissi, ad un tasso usuraio, talmente alto, da indurre il piccolo commerciante a cedere l’attività, diventando di fatto un loro “dipendente”.

Un vero e proprio escamotage messo in atto da uno dei due usurai che, in questo modo, era riuscito ad aggirare il meccanismo di controllo della licenza, da parte dell’Autorità Comunale, che altrimenti non avrebbe potuto avere.

Gli accertamenti tecnici degli investigatori (soprattutto delle videoriprese), hanno permesso di documentare che i due arrestati, ogni settimana, si recavano presso la bancarella della vittima, “prelevando” il danaro frutto del suo lavoro settimanale. Tante le persone ascoltate presso gli Uffici della Squadra Mobile di Bari, ma tutte restie a fornire informazioni utili alle indagini per paura di possibili vendette.

I gravi fatti si sarebbero sviluppati, ininterrottamente, nel corso degli ultimi 11 anni e che le ‘rate’ versate avrebbero raggiunto in totale la cifra di 148.000 euro. Di qui il provvedimento di sequestro preventivo di pari importo, emesso dal GIP, su richiesta della Procura, a carico dei due indagati, eseguito stamattina insieme agli arresti.

https://www.facebook.com/WideNewsNotizieDalWeb