Bitontini arrestati per furto aggravato, meditarono ritorsione a carabiniere

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All’alba di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla sezione GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 5 soggetti indagati in concorso, (Rossiello Gaetano, 35 anni, Brilli Roberto, 47, Lella Luciano, 54, Pantaleo Giuseppe, 51, tutti di Bitonto e il 49enne Russo Gerardo, di Orta Nova), per furto aggravato di auto e ricettazione.

L’indagine, condotta tra febbraio e luglio 2020, ha consentito di smantellare una rete di malavitosi originari di Bitonto, dediti ai furti di auto, che avevano concentrato le loro azioni criminali soprattutto nel capoluogo pugliese. Le auto rubate venivano poi consegnate ad un autodemolitore della provincia di Foggia, che provvedeva a smontarle dei pezzi, per immetterli successivamente su un mercato parallelo.

In particolare, è stato ricostruito il modus operandi degli indagati, tutti gravati da precedenti per reati contro il patrimonio, attivi finanche durante il periodo del lockdown nazionale. Il gruppo sceglieva il mezzo da rubare solo dopo un accurato sopralluogo e utilizzava, all’occorrenza, centraline clonate e chiavi contraffate, mentre la fuga era garantita da una “staffetta” che segnalava l’eventuale presenza delle forze di polizia.

Le autovetture, una volta rubate, venivano nascoste in un uliveto, nelle campagne di Bitonto e “bonificate”, ovvero private di eventuali sistemi di allarme o di localizzazione. I furti documentati dai militari sono stati tantissimi, tanto da creare un forte allarme sociale, e stimati intorno ai 200.000 euro.

Il costo di ogni auto rubata e ceduta al ricettatore era di 1.500 euro, poi rivenduta a non meno di 1.800 euro. L’attività di indagine ha consentito anche di scoprire un piano ritorsivo messo a punto dagli arrestati, intenzionati ad incendiare l’auto di un sottufficiale dell’Arma che era riuscito a recuperare un carico di generi alimentari proveniente dal “Fondo aiuti Europei agli indigenti”, destinato ad un’associazione umanitaria di Bari.  

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