Tre nordafricani sono stati raggiunti da un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura, eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Bari. I tre sarebbero colpevoli di spaccate (la sera del 28 febbraio 2022 e la notte del successivo 17 marzo) a danno di due esercizi commerciali cittadini.
Due dei tre arrestati, tutti senza fissa dimora, sarebbero già detenuti per altri motivi, presso il carcere di Bari e Lucera. Il terzo, invece, è ricercato su tutto il territorio nazionale. Ristoranti, negozi di abbigliamento, bar, parrucchieri, ovvero ogni attività con vetrate su strada che ben si prestavano a essere infrante (spaccate) erano gli obiettivi presi di mira.
Grazie al sistema di prevenzione curato dalle stazioni dei carabinieri e dal nucleo radiomobile, le indagini hanno permesso di ricostruire dettagliatamente le dinamiche dei due furti compiuti a danno di un ristorante e di un negozio di abbigliamento dai quali sono stati rubati rispettivamente derrate alimentari e 1.600 € di fondo cassa e mance e alcuni capi di vestiario più un fondo cassa di di 310 €.
Dagli approfondimenti del personale Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari e dai sopralluoghi effettuati, i militari sono riusciti a far emergere impronte digitali e tracce utili per identificare uno degli autori. Successivamente, il lavoro del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari Centro e del Laboratorio di Dattiloscopia Giudiziaria della S.I.S., ha permesso di cristallizzare la presenza degli altri due sul luogo dei fatti.
Per quanto riguarda il furto del 28 febbraio, dalla videosorveglianza privata del ristorante si evince la presenza di un solo uomo che per entrare nel negozio utilizza un tubo in ferro. Una volta entrato e dopo aver fatto man bassa della merce si da alla fuga, senza rendersi conto di aver lasciato una vistosa impronta palmare utile all’indagine. Invece, per furto del 17 marzo si vede chiaramente che sulla scena del crimine ci sono tutti e tre i nordafricani. I quali, utilizzando un’asta in ferro e coprendosi le spalle a vicenda, con calma e circospezione, creano un ampio varco nella vetrata per accedere nel negozio e rubare il più possibile. Anche in questo caso, però, la tensione li ha traditi perché oltre a essere inquadrati dalle telecamere presenti in zona, hanno lasciato una serie di impronte digitali.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.