“Sulla gestione della posizione finanziaria del gruppo Fusillo si sono consumate le peggiori nefandezze dell’istituto di credito”.
Così si legge nell’ordinanza che ha portato alle 8 misure cautelari personali – 6 domiciliari e 2 interdittive – emesse, su richiesta della Procura, dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari, eseguite dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, Giacomo Fusillo (figlio di Vito, imprenditore barese immobiliarista, nonché amministratore di delle S.p.A. FIMCO e MAIORA GROUP), Gianluca Jacobini (ex Condirettore Generale della Banca Popolare di Bari), Marco Jacobini (ex Presidente del C.d.A. della Banca Popolare di Bari), Nicola Loperfido (ex responsabile della Funzione Crediti nello stesso Istituto), Salvatore Leggiero (imprenditore dominus dell’omonimo gruppo immobiliare fiorentino), Girolamo Stabile (rappresentante legale del Fondo di investimento estero KANT CAPITAL con sede a Gibilterra) e Vincenzo Elio Giacovelli (commercialista e legale rappresentante protempore della società IL MELOGRANO EVENTI S.r.l., riconducibile a Giacomo Fusillo). Tutti, a vario titolo, sono accusati di bancarotta concordataria e fallimentare aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio. Per Vito Fusillo e Marco Jacobini (ex Presidente del C.d.A. della Banca Popolare di Bari) è stata disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale per 1 anno. In particolare, Vincenzo Elio Giacovelli, sarebbe indagato per autoriciclaggio, mentre Giacomo Fusillo, oltre che di autoriciclaggio, anche di riciclaggio, per aver sottratto, in almeno due circostanze, beni fallimentari, trasferiti poi a “soggetti giuridici appositamente costituiti”, per preservarli dai creditori.
L ’ordinanza costituisce l’epilogo di articolate e complesse indagini avviate dalla Procura barese, a seguito della richiesta da parte di FIMCO e MAIORA GROUP, società dichiarate fallite il 25.09.2019, di essere ammesse ad un concordato preventivo.
Le indagini hanno appurato che gli indagati, coinvolti nel crac delle due S.p.A, che ora dovranno rispondere dei gravi reati commessi tra il 2016 e il 2019, in prossimità dell’insolvenza delle 2 società, con la compiacenza di imprenditori, professionisti e soprattutto con il supporto di Marco Jacobini, Gianluca Jacobini e Nicola Loperfido, ex vertici della Popolare di Bari – che nel tempo continuavano a concedere crediti, finanziamenti e sconfinamenti di conto corrente pur conoscendo la “sofferenza” delle 2 società e la loro insolvenza – avrebbero messo in atto diverse operazioni “straordinarie” con l’intento di “distrarre” o “dissipare” beni immobili, – parte del patrimonio delle aziende fallite – stimati intorno ai 93 milioni di euro.
“Operazione “KANT”, posta in essere dalla MAIORA GROUP S.p.A. al fine di occultare il proprio stato di insolvenza mediante il simulato conferimento delle quote del capitale sociale delle controllate LOGISTICA SUD S.r.l. (anch’essa fallita in data 11/11/2019) e AMBASCIATORI IMMOBILIARE S.r.l. (per la quale pende istanza di fallimento) – entrambe fortemente indebitate verso la Banca Popolare di Bari – nel fondo di investimento estero “KANT CAPITAL FUND STRATEGIC BUSINESS PCC LIMITED”, con sede in Gibilterra, di fatto riconducibile all’indagato STABILE Girolamo, a fronte della ricezione di quote dello stesso fondo del valore nominale di 20 milioni di euro. In tale contesto, MAIORA GROUP S.p.A. ha anche dismesso alcuni immobili di rilevante valore, quali l’ex Hotel Ambasciatori di Bari ed il Polo Logistico di Rutigliano, ceduti a società terze per 22 milioni di euro il primo e, per 4.7 milioni di euro, il secondo”.
“Operazione “ROMA TREVI”, avente ad oggetto la dismissione, da parte della FIMCO S.p.A., del “Palazzo Trevi” – prestigioso palazzo storico sito in Roma – in favore della ROMA TREVI S.r.l., società controllata dalla LEGGIERO REAL ESTATE S.p.A., facente parte del gruppo societario fiorentino dell’imprenditore Salvatore LEGGIERO, al prezzo di 40 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che tale cessione era stata promossa dalla stessa Banca Popolare di Bari (nei cui confronti il gruppo FIMCO/MAIORA aveva un’esposizione debitoria di oltre 160 milioni di euro), che, in accordo con le parti, ha incassato parte del prezzo corrisposto dalla società venditrice al fine di ridurre il debito che la FIMCO S.p.A. aveva nei confronti della medesima Banca. Inoltre, al fine di incentivare tale operazione, la Banca Popolare di Bari ha finanziato la società acquirente per un importo pari all’intero prezzo di cessione. Le attività investigative hanno, inoltre, disvelato l’esistenza di un accordo occulto finalizzato a consentire a Vito FUSILLO di ottenere un surplus del prezzo della cessione sotto forma di “partecipazione” al capitale sociale della LEGGIERO REAL ESTATE S.p.A. del valore di 2 milioni di euro, acquisita dalla società IL MELOGRANO EVENTI S.r.l., di proprietà del figlio Giacomo ed amministrata da Vincenzo Elio GIACOVELLI, uomo di fiducia dei FUSILLO”
“Operazione “CNI-MCG”, avente ad oggetto la dismissione della partecipazione posseduta dalla MAIORA GROUP S.p.A. nella CNI S.p.A. (società attiva nel settore dei servizi alle imprese), in favore della MCG INVESTIMENTI S.r.l., società di cui Giacomo FUSILLO deteneva il 50% delle quote, al prezzo sottostimato di 4,5 milioni di euro e con una vantaggiosa dilazione trentennale del pagamento del prezzo senza interessi. Nel corso del 2019, Giacomo FUSILLO riciclava la propria quota del capitale sociale di MCG 3 INVESTIMENTI S.r.l., nel cui patrimonio era confluita CNI S.p.A., oggetto delle descritte condotte distrattive, cedendola ad un soggetto terzo al prezzo di 1,2 milioni di euro”.
“Operazione “SOIGET”, afferente alla dismissione dal patrimonio della FIMCO S.p.A. del capitale sociale della SOIGET S.r.l, società titolare di prestigiosi alberghi quali “La Peschiera” e “Il Melograno”, nonché affittuaria di un rilevante ramo d’azienda di FIMCO S.p.A. concernente la gestione del complesso turistico “Cala Ponte” di Polignano a Mare (BA). Tale distrazione è avvenuta mediante la cessione del 100% delle quote di SOIGET S.r.l. a Giacomo FUSILLO ed il successivo conferimento di tale partecipazione nella SESTO ELEMENTO S.r.l. (società sempre riconducibile a Giacomo FUSILLO) al prezzo sottostimato di 2 milioni di euro da corrispondersi, anche in questo caso, con una dilazione decennale e senza interessi. Il citato prezzo di vendita è stato determinato sulla base di una perizia redatta da Vincenzo Elio GIACOVELLI riportante un valore inferiore al reale. Il trasferimento delle quote della SOIGET S.r.l. alla SESTO ELEMENTO S.r.l. – posto in essere al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del cespite ceduto, profitto del reato di bancarotta fallimentare – ha avvalorato l’ipotesi di autoriciclaggio, avendo Giacomo Fusillo concorso nella condotta distrattiva”.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, le Fiamme Gialle baresi stanno effettuando – su delega di della Procura barese – perquisizioni presso abitazioni ed uffici ubicati in Bari, Roma e Milano nella disponibilità di alcuni indagati.