Foggia, Sequestro e confisca di beni del valore di 4mln, usura, estorsione e frodi fiscali, 24 i soggetti indagati

Foggia, Sequestro e confisca di beni del valore di 4mln, usura, estorsione e frodi fiscali, 24 i soggetti indagati

Sequestro e confisca di beni del valore di 4mln, la GdF sferra un duro colpo alla malavita di Foggia 

I Finanzieri del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ( G.I.C.O), con il supporto di militari dei Gruppi del Corpo di Ravenna e Forlì, della Compagnia di San Severo e della Squadra Mobile di Foggia, stanno dando esecuzione ad un provvedimento di confisca definitiva – emesso dalla Prima Sezione Penale della Corte d’Appello di Bari – su diversi beni immobili, fabbricati e fondi agricoli ubicati a Ravenna e Forlì, del valore di oltre 4 milioni di euro.

Foggia, Sequestro e confisca di beni del valore di 4mln, usura, estorsione e frodi fiscali, 24 i soggetti indagati

L’esecuzione del provvedimento di confisca,  coordinata dalla locale D.D.A, rappresenta il risultato di una complessa e articolata indagine supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali e accertamenti bancari, che hanno svelato i crimini commessi da una compagine malavitosa attiva nel foggiano. Usura, estorsione, aggravate dal metodo mafioso  e frode fiscale all’Erario e all’Unione Europea sono i reati contestati, a vario titolo, ai 24 indagati, di cui 17 in carcere e 7 ai  domiciliari.

Il sofisticato  modus operandi dei criminali consisteva nel controllare diversi soggetti che avevano il ruolo di emettere e utilizzare fatture per operazioni inesistenti anche attraverso dei prestanome. Sostanzialmente, le imprese “cartiere” foggiane emettevano false fatture per false forniture di mosto, a favore di una società vitivinicola di Ravenna collegata alla compagine criminale. Questo permetteva loro di acquisire crediti e rimborsi fiscali ed il diritto ad accedere ad aiuti comunitari erogati dall’AGEA ( per oltre 11 milioni di euro e illeciti contributi comunitari per oltre 18 milioni di euro). Il pagamento per le false forniture alle imprese “cartiere” foggiane avveniva tramite un bonifico maggiorato dell’I.V.A. e con l’utilizzo di fondi illeciti del sodalizio.

Il primo provvedimento cautelare personale nei confronti di 24 soggetti (17 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), indagati – a vario titolo – per associazione per delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione, aggravate dal metodo mafioso, truffa aggravata all’erario e frode fiscale, risale a giugno 2012, quando il G.I.P. del Tribunale di Bari, accolse la proposta della locale D.D.A., supportata dai riscontri investigativi delle Fiamme Gialle. In quell’occasione fu anche convalidato sequestro di beni – emesso d’urgenza dal P.M. titolare del fascicolo penale – per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

Il secondo provvedimento è datato 1° febbraio 2019, quando la Corte di Appello di Bari condannò 6 imputati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e alla frode fiscale, anche in questo caso fu disposta la confisca di fabbricati e fondi agricoli, ubicati nelle province di Forlì e Ravenna, per un valore di oltre 4 milioni di euro. Tale sentenza è divenuta oggi diventata irrevocabile con la conseguente confisca definitiva dei beni.

Il 10 marzo di quest’anno il G.I.C.O. di Bari – in collaborazione con i finanzieri di Foggia, Trani e Ravenna – ha eseguito 4 arresti, oggi sospesi, –  emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari – Ufficio Esecuzioni Penali – nei confronti di soggetti, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode ai danni dell’Erario e dell’Unione Europea.

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