Caro Don Roberto, di te si è detto troppo poco…e inutilmente

don Roberto

In gergo si direbbe un’“anima bella”, io lo definisco un Uomo.

Di quella umanità che si è soliti sognare, sperare e desiderare di conoscere nella vita. E non perchè come parrocchia avesse scelto la strada o lo stare insieme a coloro che solitamente definiamo gli ultimi. Ma perché nei suoi gesti, nel suo parlare, accompagnare e ascoltare gli altri, esprimeva quel sentimento amorevole che, o è fondato ontologicamente nell’essere, oppure semplicemente non c’è. Un amore che definirei viscerale, di cui, diciamocelo pure, ne sono capaci in pochi. Lo troviamo forse nel grembo delle madri, disinteressate fino alla morte. Ma le madri generano, don Roberto, invece, no, direbbe qualcuno. Niente di più sbagliato. Perché l’amore, quello vero, prescinde dal genere femminile e maschile, e guarda al Cielo e poi ha in mente solo le “Cose più Grandi”. Perchè abbassando quegli occhi, colui che ne è capace e portatore, mentre semina “in basso” ciò che da quel cielo proviene, genera ancora amore fino a che non incontra l’Inferno.

Dopo che Mahmoudi, 53 enne di Tunisi, irregolare sul nostro territorio, con un foglio di via in tasca, lo aveva avvicinato con una scusa – “Ho mal di denti, mi aiuti?” – lo ha pugnalato, cercando anche di decapitarlo.”La profonda coltellata al collo”, scrive il consulente Giovanni Scola nell’ordinanza, “Appare suggerire un tentativo di decapitazione”.

E poi giù ancora altri fendenti mortali, inferti con quel grosso coltello da cucina che il tunisino portava con sè da oltre due mesi. E perché? Un perché che rimarrà di fatto senza risposta. Anche se per gli inquirenti Mahmoudi, si era convinto che don Roberto volesse denunciare la sua posizione di irregolare in Italia e dunque, bisognava eliminarlo. Ucciderlo. E mentre, in carcere Mahmoudi ancora invidioso di tanta bellezza, appare distante, durissimo, tenace nel rifiutare ogni tipo di assistenza, finanche quella dell’avvocato, l’anima bella di un Uomo che sapeva solo amare e sorridere su questa terra, non smetterà di farlo per noi anche dal cielo. Ad Maiora caro Don Roberto.

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