Il figlio del boss Sigismondo Strisciuglio, Domenico, è stato arrestato a Bari insieme a Michele Faccitondo dopo un inseguimento. Sequestrata un’arma durante l’operazione Inseguimento ad alta tensione per le strade di Bari, che si è … continua a leggere
Lavoratore in condizioni critiche dopo una caduta di sei metri, operazioni di salvataggio dei vigili del fuoco e indagini dei carabinieri in corso. Il grave incidente sul lavoro si è verificato, stamattina, nel quartiere Carbonara … continua a leggere
La Polizia di Stato cattura boss a seguito di una sparatoria durante un concerto Ieri, nel tardo pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno arrestato un noto pregiudicato di 44 anni, … continua a leggere
Continueremo a scrivere sullo scempio che scellerati, forti dell’anonimato, commettono nei nostri siti rurali. Ancora una volta, il Gruppo di Lavoro per la prevenzione dei Fenomeni a danno dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gens … continua a leggere
I Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno arrestato in flagranza di reato un 31enne, pregiudicato di Carbonara, per resistenza a P.U., detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una pattuglia della Sezione Radiomobile, dopo aver notato … continua a leggere
Carbonara e Toritto, Omicidio Mihalcea, arrestato l’assassino
Ieri sera, i Carabinieri della Stazione di Bari Carbonara e del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari San Paolo, hanno arrestato a Toritto, con un’ordinanza del GIP del tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura, il 44enne rumeno Busuioc Gheorhe, pregiudicato, ritenuto responsabile dell’omicidio del 46enne Vasile Mihalcea. L’uomo, ricordiamo, fu ucciso a coltellate, davanti alla moglie, il 12 maggio scorso, dopo una cena, avvenuta in un casolare nelle campagne di Carbonara.
Gli elementi trovati sulla scena del crimine e le dichiarazioni testimoniali della donna, hanno permesso alla Procura di ricostruire la dinamica dei fatti e di emettere nell’immediatezza un fermo di indiziato di delitto nei confronti dell’uomo.
Nel frattempo, il 44enne omicida, riuscì a fuggire e a rifugiarsi su un treno delle ferrovie appulo-lucane di via Cifarelli, a Bari. Ed è lì che lo hanno trovato e arrestato, i Carabinieri e gli agenti della Polizia di Stato. Successivamente, dopo l’arresto, la moglie della vittima decise di ritrattare le accuse, determinando di conseguenza la scarcerazione dell’uomo.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi condotti dal R.I.S. di Roma, basati sull’analisi scientifica dei reperti sequestrati sulla scena del crimine e, in particolare, sugli indumenti e sulle scarpe indossate dall’ assassino che evidenziavano tracce di sangue della vittima, hanno inchiodato Busuioc Gheorghe alle sue definitive responsabilità
Ieri sera l’uomo è stato raggiunto dai Carabinieri San Paolo, in un casolare nelle campagne di Toritto, dove proseguiva indisturbato la sua vita certo di essere ormai sfuggito alla giustizia.
Busuioc Gheorhe, 44enne, romeno, pregiudicato, domiciliato a Toritto, sarebbe l’autore dell’efferato omicidio del 46enne, connazionale, scoperto ieri, dopo una segnalazione, in un casolare abbandonato a Carbonara . La vittima presentava sul corpo numerose ferite da … continua a leggere
Si tratta di una valida opzione terapeutica di cui ci si può avvalere Si ricorda che è “possibile accedere alla somministrazione di anticorpi monoclonali per soggetti con positività documentata al Covid19, con sintomatologia lieve insorta … continua a leggere
D.D.C., 24enne di Bari, volto noto alle forze di polizia, ieri, è stato arrestato ai domiciliari per detenzione e spaccio di droga. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, durante un … continua a leggere
La Corte Suprema di Cassazione ha respinto tutti i 26 ricorsi.
La Corte Suprema di Cassazione, l’11 marzo scorso, ha rigettato il ricorso presentato dai 26 imputati, rendendo definitiva la sentenza a loro carico della Corte d’Appello di Bari che, il 15 luglio 2019 (in riforma della sentenza del GUP di Bari del 2017), li aveva condannati, a vario titolo, per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, possesso di armi, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, omicidio e tentato omicidio.
L’operazione di questa mattina, epilogo dei processi avviati dopo le indagini, condotte tra il 2013 e il 2015 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese nei confronti del clan Strisciuglio, ha impegnato oltre cento militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con il supporto di un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno. Dei 26 imputati, 13 sono stati arrestati e tradotti in carcere stamattina, 2 ai domiciliari, mentre gli altri 11, già detenuti presso diverse case Circondariali, sono stati raggiunti dalla notifica della conferma dei provvedimenti restrittivi a loro carico.
L’operazione, cominciata nel 2015, definita “Agorà”, in riferimento alla piazza principale del quartiere Carbonara, centro operativo del clan e teatro dell’uccisione di Nicola Telegrafo, elemento di spicco del clan e cognato di Domenico e Sigismondo Strisciuglio, vertici del noto sodalizio criminale, costituisce il risultato di tre anni di indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciali di Bari, svolte nei borghi della città, fortemente assoggettata al clan.
Le indagini hanno accertato che durante il periodo investigato, il gruppo mafioso esercitava la sua egemonia su gran parte del capoluogo, in particolare nei quartieri di Carbonara, Bari Vecchia, Libertà, San Girolamo, San Pio, Santo Spirito e Santa Rita, oltre che nei comuni di Adelfia e Bitonto. Inoltre le forze dell’ordine hanno appurato l’esistenza di due altri sottogruppi organizzati nel traffico illecito di sostanze stupefacenti, operanti a Bari e provincia, in parte coincidenti con l’associazione mafiosa.
Nella circostanza, furono evidenziati metodi e i sistemi adottati dal clan per l’approvvigionamento dello stupefacente, di armi ed esplosivi, questi ultimi in talune occasioni utilizzati per azioni intimidatorie sul territorio finalizzate alla riscossione del “pizzo” da parte dei cantieri edili, specie nella zona di Bari – Carbonara.
Gli arrestati
AMORE Arturo, anni 2 e mesi 8 di reclusione;
CAMPANALE Leonardo, anni 20 di reclusione, già detenuto;
CARONE Nunzio, anni 8 di reclusione, già detenuto;
D’ALTERIO Salvatore, anni 4 e mesi 8 di reclusione, già detenuto;
DAMMICCO Francesco, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
DE FEO Nicola, anni 5 di reclusione;
DE FELICE Vito, anni 5 di reclusione;
DI COSIMO Giovanni, anni 8 di reclusione, già detenuto;
GROSSO Vincenzo, anni 8 di reclusione;
LAMBIASE Francesco, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
LORUSSO Leonardo, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
MARTINELLI Vincenzo, anni 2 e mesi 8 di reclusione;
MELCHIORRE Lorenzo, anni 8 di reclusione, già detenuto;
MILLONI Luigi, anni 16 di reclusione , già detenuto;
MILLONI Sabino, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
MINECCIA Alessio, anni 7 e mesi 4 di reclusione;
NAVARRA Domenico, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
PADOLECCHIA Giuseppe Davide, anni 6 e mesi 8 di reclusione, già detenuto;
PRUDENTE Eugenia, anni 5 di reclusione;
SCAVO Filippo, anni 7 e mesi 4 di reclusione, già detenuto;
STRAMBELLI Giovanni Dario, anni 6 e mesi 8 di reclusione;
STRISCIUGLIO Sigismondo, anni 14 di reclusione, già detenuto;
STRISCIUGLIO Vincenzo, anni 7 e mesi 4 di reclusione;
TESEO Giovanni, anni 6 e mesi 8 di reclusione, già detenuto;
VOLPE Diego, anni 7 e mesi 4 di reclusione, già detenuto;