Scuole e Comuni in rete per dire NO a Bullismo e Cyberbullismo

Scuole e Comuni in rete per dire NO a Bullismo e Cyberbullismo

Grazie ad un progetto finanziato dal Miur, attivato nell’ambito del piano estate 2022, è nata una rete di scopo che ha visto uniti i Comuni di Capurso, Casamassima, Triggiano, l’Associazione Futuro@forense e le scuole Bosco-Venisti, C.D. “G. Marconi”  e i Licei “Cartesio”.

Un calendario di tre incontri: il 10, il 14 e il 17 novembre, rispettivamente a Capurso, presso la biblioteca D’Addosso, a Triggiano, alle ore 9.20 presso l’auditorium dei Licei Cartesio e a Casamassima, alle 17.00, presso Palazzo Monacelle.

Si tratta di un’iniziativa in rete, finanziata con i fondi regionali. Il bando è stato pubblicato a luglio ed era finalizzato ai progetti scolastici contro il Cyberbullismo”, ha detto Francesco Damiani, Dirigente del ‘Marconi’” di Casamassima. “Così il nostro istituto ha deciso di unirsi alle altre scuole, la ‘Bosco-Venisti’ di Capurso e i Licei  ‘Cartesio’ di Triggiano, con l’obiettivo di lavorare sulla prevenzione al cyberbullismo. L’idea è stata quella di realizzare un cortometraggio a supporto del lavoro di info-formazione destinato ai genitori”.

Giovedì 10 novembre, presso la Biblioteca D’Addosio, Rosa Lisa De Nicolò, Preside dell’IC ‘Bosco-Venisti’, ha dato il via ai lavori introducendo l’argomento, coadiuvata da Teresa Barone, docente del comprensivo, oltre che referente del progetto e dagli avvocati Nicola Zanni e Barbara De Lorenzis, rispettivamente presidente e relatrice dell’Associazione Futuro@forense. Presente anche Domenico Diacono, presidente dell’Odv AntoPaninabella.

Scuole e Comuni in rete per dire NO a Bullismo e Cyberbullismosi

 

Del bullismo e del cyberbullismo si deve parlare sempre,  per contrastarlo veramente, però, è necessario mettere in campo attività mirate che coinvolgano gli stessi ragazzi all’interno della scuola. La scorsa estate appena abbiamo saputo del finanziamento, in meno di 24 ore, facendo rete con i colleghi Dirigenti, abbiamo sviluppato l’idea in piena autonomia, prevedendo anche la realizzazione di un cortometraggio finale, ‘Il Soffione’. Successivamente, abbiamo contattato i Sindaci dei Comuni delle nostre scuole e le due Associazioni. Per quanto riguarda la Bosco-Venisti – ha detto ancora la De Nicolò – il progetto è stato articolato in 3 momenti legati tra loro e ha coinvolto gli alunni delle classi 5^ della primaria e quelle della secondaria, guidate dalle insegnanti Anna Mariella e Teresa Barone”.

Per Barbara De Lorenzis, “esiste il dovere dei Genitori di verificare il tipo di accesso che il minore ha alla rete. Ci sono dei limiti di età – ha spiegato l’avvocatessa -, imposti dalla legge, per esempio, per l’uso di Whatsapp  occorre aver compiuto 16 anni,  per  quello di tik tok  e  instagram , 13. La legge italiana non ritenendo imputabili i minori di quattordici anni per eventuali danni da loro commessi, chiama in causa i genitori, in quanto esercenti la potestà sul minore stesso”.

Domenico Diacono, presidente dell’Odv AntoPaninabella, dopo aver descritto la sua personale esperienza, si è rivolto ai genitori dicendo loro di quanto sia importante rivolgere “ai figli le domande giuste ed efficaci. Quelle che consentono di entrare davvero in empatia con loro. Il concetto da scardinare nei giovani è che si sentano ‘inaiutabili’ e senza figure adulte di riferimento. Tra gli scritti di mia figlia Antonella – ha concluso Diacono – abbiamo trovato questo, “Provate voi a fare il primo passo…Andate contro i pregiudizi…continuate a scavare .Perché ciò che gli altri pensano di noi si attacca come una seconda pelle. E allora combattete”.