Sanità Pugliese: Conca attacca il Campo Largo, tra “Falsi Innovatori” e “Riciclatori di Bugie”

Conca attacca il Campo Largo sulla grave crisi della Sanità Pugliese

L’ex consigliere regionale Mario Conca non le manda a dire al “campo largo” pugliese: le promesse di rivoluzione sanitaria sarebbero solo un’illusione, basate su norme obsolete e una gestione opaca che penalizza i cittadini e spinge i medici altrove. Un j’accuse che solleva interrogativi sulla reale efficacia delle politiche regionali.

Il mondo politico pugliese si agita, ma per l’ex consigliere regionale Mario Conca, il fermento attorno al cosiddetto “campo largo” è tutt’altro che positivo. In una nota dal tono velatamente polemico, Conca demolisce quella che definisce una “propaganda reiterata”, smascherando i “falsi innovatori” che si rivelano essere “veri riciclatori di bugie

“In questi giorni il ‘campo largo’ pugliese si agita tra conferenze stampa, foto di gruppo e dichiarazioni trionfali,” esordisce Conca. Il bersaglio è chiaro: le “rivoluzioni” annunciate, in particolare la “medicina del territorio” con i nuovi ambulatori H12 e le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali). Peccato, sottolinea Conca con amarezza, che tutto questo sia previsto addirittura dal 2012, con la Legge Balduzzi. “Per anni si è parlato di H16 invano,” aggiunge, rendendo l’attuale H12 “una misera toppa” rispetto alla vera esigenza di una medicina territoriale H24, come quella voluta dal Ministro Schillaci. Una visione che prevede “medici dipendenti integrati alla specialistica e all’emergenza urgenza, non convenzionati, in grado di filtrare davvero l’acuzie e ridurre le attese ai pronto soccorso facendo prossimità.”

Per Conca, questa presunta innovazione è in realtà “l’ennesima vittoria di Fimmg e Enpam che, per sopravvivere, tengono sotto scacco la politica regionale e nazionale in nome di anacronistici e costosi accordi integrativi regionali.” Una critica diretta a un sistema che, secondo lui, antepone gli interessi di categoria alla salute pubblica

La polemica si sposta poi sulle liste d’attesa, un nervo scoperto della nostra sanità. Si annunciano “TAC e risonanze fino alle 23 (sabato e domenica inclusi)” solo nella ASL Bari. Ma Conca non ci sta: “Peccato che la Puglia ha altre 5 ASL, dove le liste d’attesa arrivano al 2027/28 e dove i pazienti sono meno fortunati e più invisibili.” Questi annunci, già fatti l’anno scorso, non hanno risolto il problema delle lungaggini. La soluzione? Per l’ex consigliere, “solo il superamento della libera professione potrà incidere in via risolutiva sulle liste d’attesa, avere due piedi in una scarpa ci ha portato ad una promiscuità deleteria e dannosa per la salute pubblica.”

Chi si affida ai RULA (responsabile unico delle liste d’attesa) del piano nazionale, prosegue Conca, “solitamente, si vede garantiti i tempi di attesa seppure a cento chilometri dal suo domicilio.” Una situazione che non è “innovazione”, ma solo “propaganda reiterata”, confermata dal fatto che “la Puglia è risultata ultima in Italia in relazione alla soddisfazione dei cittadini per i servizi sanitari regionali, con un punteggio del 5,8 al di sotto della media nazionale del 6,8.

Conca non risparmia critiche nemmeno sul fronte della legalità e delle promesse mancate. “È come quando l’anno scorso dicevano che tutto sarebbe cambiato, ma si moriva in fila al CUP,” e come “quando parlano di assunzioni e poi i medici, come Antonio Cioffi, scappano al nord per una migliore qualità di vita e sono costretti a imparare il tedesco.”

Il culmine dell’attacco arriva con il riferimento a Delli Noci, “uomo simbolo del sistema Emiliano, indagato per corruzione, voto di scambio, abuso e turbativa d’asta,” che ha commentato le sue vicende giudiziarie con un sarcastico: “Per fortuna non mi hanno arrestato.” Per Conca, questa affermazione rivela una mancanza di etica: “Come se l’unico metro etico fosse l’assenza delle manette domiciliari, non il contenuto delle accuse. Come se le intercettazioni e le cene col sushi non contassero. Come se favori, appalti e clientele non fossero il cuore di quel sistema che va da Emiliano a Decaro.”

“Il ‘campo largo’ ha finito le idee, ma non ha finito la faccia tosta,” conclude Conca, accusando di “riciclare progetti vecchi” e di “spacciare norme del 2012 per rivoluzioni del 2025.” L’ex consigliere spera che i pugliesi non abbiano “la solita memoria corta” e che una metà di loro non mostri il “solito masochismo che da una ventina di anni li tiene lontani dalle urne.” Un proverbio, ricorda, “Chi è causa del suo mal pianga se stesso.”

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Elvira Zammarano

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