“Brogliacci Perduti” dell’inchiesta “Mafia e Appalti” del ’90 ritrovati
Un ritrovamento eccezionale a Palermo da parte della Guardia di Finanza di Caltanissetta riapre uno squarcio sugli anni ’90: riemergono i brogliacci delle intercettazioni dell’inchiesta “Mafia e Appalti”. Un tesoro di informazioni che potrebbe gettare nuova luce sui legami tra Cosa Nostra e il mondo imprenditoriale.
La storia, a volte, riserva sorprese inaspettate. Dopo un’attesa lunga tre decenni, i militari del GICO della Guardia di Finanza di Caltanissetta, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) locale, hanno compiuto un ritrovamento di straordinaria importanza. Il 2 luglio, in tarda mattinata, durante attività di ricerca e acquisizione documentale presso una sede a Palermo, sono riemersi i “brogliacci” delle intercettazioni relative all’inchiesta “Mafia e Appalti”.
Quelle buste gialle del 1992: Un tesoro nascosto
Le intercettazioni, effettuate negli anni ’90, riguardavano le temute infiltrazioni di Cosa Nostra nel settore imprenditoriale. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento erano finite le aziende già appartenenti al Gruppo Ferruzzi. I brogliacci, che contengono le trascrizioni delle conversazioni intercettate, sono stati rinvenuti in quattro buste di colore giallo, che recavano ancora i timbri della Guardia di Finanza apposti nel lontano 1992. Erano ricoperti di polvere, lasciati a terra in archivi da tempo immemorabile.
Questo eccezionale ritrovamento non è frutto del caso. È il culmine di ricerche durate oltre due anni, che hanno richiesto la consultazione meticolosa di più di 2000 faldoni, contenenti centinaia di migliaia di pagine di documenti. Un lavoro certosino, guidato dalla determinazione di non lasciare nulla di intentato.
Il contenuto al vaglio: Nuove verità in arrivo?
Il contenuto di questi brogliacci è ora al vaglio delle Autorità inquirenti. Potrebbero contenere dettagli cruciali, nomi, connessioni, che all’epoca forse rimasero inesplorati o non pienamente compresi. La loro riscoperta potrebbe non solo aggiungere tasselli mancanti a vicende note, ma potenzialmente riaprire scenari investigativi, offrendo nuove prospettive su un periodo oscuro della storia italiana, segnato dalla commistione tra criminalità organizzata e potere economico.
Questo episodio sottolinea ancora una volta l’instancabile lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura nella ricerca della verità, anche a distanza di decenni.
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