Movida a Bari: Nuove regole e sanzioni, “Trovare un equilibrio tra il diritto al riposo dei residenti e le esigenze degli esercenti”

Movida a Bari in arrivo nuove regole e sanzioni

Il Sindaco Leccese presenta la bozza di ordinanza per contrastare i disagi e migliorare la sicurezza

Il codice di autoregolamentazione, precedentemente concordato tra esercenti e residenti dell’Umbertino per gestire la movida notturna, non ha sortito gli effetti sperati. Dopo mesi di tentativi, l’amministrazione comunale di Bari, guidata dal sindaco Vito Leccese, ha deciso di intervenire con un provvedimento più stringente: una nuova ordinanza che non solo stabilirà regole precise per lo svago serale, ma includerà anche sanzioni per chi non le rispetterà.

La bozza del provvedimento è stata illustrata ieri nella sala consiliare di Palazzo di Città, in un incontro che ha visto la partecipazione di residenti, esercenti e associazioni giovanili. “Lo schema di provvedimento sarà portato in Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica,” ha spiegato il sindaco Leccese. “Questo è previsto dalla normativa ed è fondamentale per garantire l’integrazione tra le nostre forze di polizia locale e le altre forze di polizia, affinché la nuova ordinanza possa essere rispettata. L’obiettivo è far percepire ai residenti una maggiore sicurezza in quella parte di città.”

Parallelamente alle misure restrittive, l’amministrazione non abbandona l’idea di creare nuovi spazi di aggregazione per decongestionare le aree più affollate della movida. “Vorremmo sperimentare l’occupazione di suolo pubblico in Piazza Umberto,” ha aggiunto il sindaco, “un esperimento che potrebbe estendersi anche a Piazza Cesare Battisti e Largo Adua.”

L’attenzione resta però sull’Umbertino e su quel codice firmato all’inizio dell’anno da cinquantasette titolari di attività commerciali e dalle principali associazioni di categoria. Quel documento prevedeva l’impegno degli esercenti a collaborare con le autorità per promuovere la sicurezza e la legalità. Si ipotizzava la nomina di un “Noise Regulator Ambassador” in ogni locale per monitorare la rumorosità e sensibilizzare i clienti, oltre all’affissione di cartelli per incoraggiare comportamenti rispettosi. Tra gli impegni, il rispetto delle normative sulla somministrazione di alimenti e bevande (con attenzione alla vendita di alcolici ai minori e al consumo responsabile) e l’impegno a evitare il sovraffollamento. Infine, era prevista la presenza di “Street Controllers” per garantire tranquillità e vivibilità.

Questi sei punti saranno ora rivisti e rappresenteranno la base della nuova ordinanza a firma Leccese. Il dibattito principale si concentra sull’istituzione permanente degli “street controllers” e degli “ambasciatori del rumore”. Inoltre, potrebbero essere intensificati i controlli, specialmente sulla somministrazione di alcol dopo mezzanotte, come previsto dalla legge nazionale. “Lavoreremo anche considerando le difficoltà che ci hanno rappresentato gli operatori,” ha sottolineato il sindaco. “Spetta a noi fare sintesi. In questo senso, un ruolo importante avrà anche il confronto con le associazioni giovanili.

Tuttavia, l’accordo non è unanime. L’incontro di ieri ha evidenziato le divergenze tra gli esercenti e l’avvocato Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia dell’Umbertino. Il punto della discordia è la generalizzazione del problema della “mala movida”, che secondo gli esercenti presenti, riguarda solo una porzione specifica dell’Umbertino: il fazzoletto tra via Cognetti, via Abbrescia e Largo Adua, dove la concentrazione di locali è massima.

Vincenzo Mazzilli, un esercente, ha dichiarato: “È in corso una campagna diffamatoria nei confronti del nostro quartiere, quando tutti sappiamo che a creare problemi sono solo pochi locali. D’altronde gli esposti e i video che hanno circolato, riguardano appunto solo un isolato dell’intera area.” Francesco Savino, titolare di tre attività nel quartiere, ha aggiunto: “I residenti hanno ragione ma di fatto a essere penalizzati sono anche tutte le attività commerciali che seguono le regole. Rischiamo, con regole troppo ferree, di svuotare il quartiere e di far migrare la movida in altre zone non risolvendo di fatto il problema.”

Per l’avvocato Gargano, invece, la prima ordinanza firmata da Leccese aveva prodotto effetti positivi, poi vanificati dal codice di autoregolamentazione, rendendo necessarie regole più rigide. Una giovane presente all’incontro ha offerto una prospettiva diversa: “Siamo fermi all’idea che i quartieri debbano avere una mono funzione. La mia sensazione è che il tessuto urbano debba essere ricucito. È da qui che secondo me dobbiamo ripartire.”

La discussione è ancora aperta, ma l’impegno dell’amministrazione è chiaro: trovare un equilibrio tra il diritto al riposo dei residenti e le esigenze degli esercenti, garantendo al contempo una movida sicura e controllata

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Anna Caprioli

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