Enel Energia, braccio di ferro con i consumatori: salta l’incontro, “No agli accordi separati”

Enel Energia, braccio di ferro con i consumatori

Le associazioni dei consumatori bocciano l’incontro con Enel Energia. Violati i principi di trasparenza dopo aumenti ingiustificati delle bollette e accordi separati. La class action continua.

Le voci dei consumatori oggi risuonano con una nota amara. Le associazioni Adusbef, Assoutenti, Codici, Confconsumatori e Centro Tutela Consumatori Utenti (Ctcu) hanno infatti detto un chiaro “no” all’incontro proposto da Enel Energia per il prossimo mese. Questo rifiuto non è un capriccio, ma il risultato di una profonda frattura nella fiducia.

Ricordiamo che contro Enel Energia è in corso una class action di vasta portata. La causa? Aumenti giudicati spropositati delle bollette di luce e gas, registrati tra luglio 2023 e aprile 2024. Migliaia di famiglie e imprese si sono ritrovate con costi energetici insostenibili, chiedendo chiarezza e giustizia.

I rappresentanti delle associazioni non usano mezzi termini. “Questa decisione – spiegano i portavoce di Adusbef, Assoutenti, Codici, Confconsumatori e Ctcu – non deriva da un venir meno dell’interesse al confronto con il mondo imprenditoriale, bensì da oggettive difficoltà nei rapporti istituzionali con l’azienda, in ragione di fatti recenti che hanno compromesso la fiducia e la trasparenza nei rapporti con noi.” Dunque, il dialogo è cruciale, ma solo se basato su solide fondamenta.

Qual è stato, quindi, il punto di rottura? Nonostante l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato abbia riconosciuto gli impegni di Enel per superare le criticità dell’azione di classe, l’azienda ha scelto una strada discutibile. Le associazioni denunciano una serie di azioni che hanno minato ogni base di lealtà:

  • Interlocuzioni parallele: Enel ha avviato contatti con alcune sigle associative, ignorando le altre e violando i principi di parità.
  • Accordi separati: La società ha firmato intese escludendo inspiegabilmente proprio le associazioni ora in prima linea nella class action.
  • Istanza ignorate: Le proposte conciliative avanzate dalle associazioni sono cadute nel vuoto.

“Tali circostanze, purtroppo, impediscono oggi un confronto sereno e paritario, condizione imprescindibile per la partecipazione a tavoli comuni tra stakeholder e imprese,” ribadiscono le sigle. È chiaro che senza rispetto dei ruoli e una rappresentatività unitaria del movimento consumerista, un vero dialogo risulta impossibile.

Nonostante la delusione, la porta per il futuro non è completamente chiusa. “Ad ogni modo, rimaniamo disponibili a valutare future occasioni di incontro, qualora si ristabiliscano condizioni relazionali fondate su correttezza, rispetto dei ruoli e rappresentatività unitaria del movimento consumerista.” Un messaggio chiaro: la volontà di dialogo c’è, ma solo alle giuste condizioni.

Questa vicenda solleva interrogativi importanti sulla gestione dei rapporti tra grandi aziende e rappresentanze dei cittadini. La trasparenza non dovrebbe essere un’opzione, ma un principio cardine, soprattutto quando si parla di servizi essenziali e di migliaia di contratti.

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Elvira Zammarano

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