Caldo record in Puglia, lavoratori a rischio
La Puglia si schiera dalla parte dei lavoratori, vietando le attività all’aperto nei giorni di caldo estremo. Un provvedimento atteso, che pone la salute al centro, come richiesto da tempo dai sindacati.
L’estate è ormai alle porte e con essa l’inevitabile arrivo del caldo soffocante, un vero incubo per chi opera all’aria aperta.
Quest’anno, per i lavoratori pugliesi, c’è una novità importante. La Regione Puglia, su iniziativa del presidente, Michele Emiliano, ha emesso un’ordinanza fondamentale: stop alle attività lavorative svolte all’esterno quando il rischio di stress termico raggiunge livelli pericolosi.
La decisione, accolta con sollievo, rappresenta un respiro profondo e un segnale di grande civiltà per migliaia di persone, dai campi ai cantieri, spesso costrette a fronteggiare temperature elevatissime.
“È una misura di civiltà e di tutela concreta per migliaia di lavoratrici e lavoratori esposti ogni estate ai rischi del caldo estremo”, ha affermato con soddisfazione Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia.
La Flai Cgil da anni lotta per ottenere un intervento deciso contro i pericoli del caldo eccessivo, specialmente in settori chiave come l’agricoltura e l’edilizia, dove le condizioni lavorative possono essere estenuanti. Non si tratta quindi di un semplice divieto, ma di un tangibile riconoscimento che la dignità e la sicurezza dei lavoratori sono diritti inalienabili.
L’ordinanza di Emiliano non è una sorpresa. Essa accoglie un allarme lanciato da tempo dalla comunità scientifica: le alte temperature mettono a serio rischio la salute, e in alcuni casi purtroppo anche la vita, di chi lavora sotto il sole. Ma questo provvedimento è solo un primo passo. Ligorio, infatti, ha prontamente incalzato: “Ora è fondamentale che i controlli vengano intensificati e che non si lasci spazio a interpretazioni ambigue o scorciatoie”. La vigilanza, dunque, sarà essenziale per assicurare che questa norma non rimanga solo sulla carta.
Il segretario della Flai Cgil Puglia è stato molto chiaro: “La salute viene prima della produttività”. Questo è un monito forte, un invito a riconsiderare le priorità. Serve una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori coinvolti, dalla politica alle imprese. Anche la responsabilità gioca un ruolo cruciale: ogni datore di lavoro deve assicurare un ambiente sicuro.
E poi c’è l’idea di un’alleanza, una sinergia produttiva tra istituzioni, sindacati e le imprese sane, quelle che credono profondamente nel valore della sicurezza. Solo così, unendo le forze, si potrà davvero fare la differenza nei mesi più critici dell’anno, trasformando un’emergenza in un’opportunità per un futuro lavorativo più equo e protetto per tutti.
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