Re dei Blindati” e Carabiniere Eroe
La fine di Michele Mastropietro, rapinatore seriale, e l’ultimo, tragico turno del Brigadiere Carlo Legrottaglie: due vite che si scontrano nel racconto della criminalità e del dovere.
Due storie, tragicamente legate dal filo del destino e della cronaca, emergono con forza. Da un lato, la parabola di Michele Mastropietro, 59enne di Carosino, un rapinatore di “blindati” morto nello scontro a fuoco con le forze dell’ordine. Dall’altro, il sacrificio del Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, 59 anni, ucciso poco prima in un conflitto a fuoco proprio con il criminale . Due esistenze che, seppur con ruoli opposti, si sono concluse in un drammatico confronto con la legalità
La vita di Michele Mastropietro
“Ma non ci dobbiamo fermare eh… una dietro l’altra.” Queste parole, intercettate dalla polizia nel 2013, racchiudono l’essenza di Michele Mastropietro. Per lui, 59 anni, proprietario di un’autodemolizione che non bastava a sostenere la famiglia – i suoi ultimi contributi previdenziali risalivano al 1997 – la vita da rapinatore era una vocazione ineluttabile. Persino una condanna a 9 anni per associazione a delinquere finalizzata alla rapina, porto illegale di armi, violenza privata e incendio, non lo aveva fermato.
Il suo ultimo arresto risale a dodici anni fa, nel 2013, pochi mesi dopo un assalto fallito a un portavalori. Lui e la sua banda, dotata di “armi micidiali”, si riunivano in una base operativa per pianificare “minuziosamente” colpi tra Taranto e Lecce. L’inchiesta “Armored” (dal termine inglese “corazzato”), condotta dalla Mobile di Taranto e dallo Sco di Roma, rivelò un “modus operandi” da manuale: sopralluoghi, osservazioni, simulazioni dei percorsi di fuga e persino prove sugli abiti per disperdere le tracce. Gli assalti, condotti “con l’uso di fucili e spranghe di ferro” e con i volti coperti, includevano anche “rapine spot” per liquidità immediata, senza però perdere di vista gli obiettivi principali. Auto furgonate rubate, abiti identici per tutti e una disponibilità di armi impressionante – furono trovati “pistole, fucili, ma anche un bazooka e un M10” – completavano il quadro di un’organizzazione capillare.
Il 2 maggio 2013, un furgone portavalori della Sveviapol, con 1 milione e 500mila euro, divenne il bersaglio di un fallito assalto nelle campagne di Monteiasi (Taranto). Il blindato fu prima costretto a rallentare, poi speronato frontalmente da un autocarro. I rapinatori, armati di fucile, ordinarono alle guardie giurate di scendere. Le guardie cercarono rifugio nel retro del veicolo, mentre i malviventi aprivano il fuoco, sparando anche all’interno. Con una fiamma ossidrica, tentarono di forzare le blindature per raggiungere la cassaforte. L’azione, durata “10-15 minuti”, si concluse con la resa di Mastropietro e complici che, fallito l’obiettivo, requisirono un’auto per la fuga.
Carlo Legrottaglie: Il Sacrificio di un eroe silenzioso
Dall’altra parte, il sacrificio. “Chi a pochi giorni dalla pensione continua a fare i turni di notte, non può che chiamarsi eroe,” così un residente di Ostuni ricorda Carlo Legrottaglie. Il brigadiere capo dei Carabinieri, 59 anni, un “uomo serio e dal carattere mite”, è morto facendo il suo dovere a Francavilla Fontana. Era a pochi giorni dalla pensione, un traguardo agognato dopo 33 anni di matrimonio (che avrebbe festeggiato il 25 giugno) e una vita dedicata all’Arma.
Legrottaglie, che il 5 luglio avrebbe compiuto 60 anni, viveva a Ostuni con la moglie e le due figlie gemelle. Aveva iniziato la sua carriera a Palazzolo Acreide, in Sicilia, per poi tornare in Puglia una quindicina di anni fa. Le figlie, in un toccante messaggio sui social, hanno scritto: “Ti amerò per sempre, Papà” e “Questo non sarà mai un addio”.
Maurizio Dell’Aquila, un collega carabiniere e suo vicino ad Ostuni, lo descrive come “una persona davvero speciale… Bravissimo, cordiale, tranquilla e, soprattutto, molto socievole. Con lui era sempre un piacere stare.” Il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes, ha proclamato il lutto cittadino, mentre Domenico Attanas, vicesindaco di Francavilla Fontana, lo ha ricordato come “una persona seria e dal carattere mite.” Un militare integerrimo, un marito e padre premuroso, il cui ultimo turno in servizio ha interrotto sogni e progetti, lasciando una comunità sconvolta
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Il rapinatore Michele Mastropietro e il Brigadiere Carlo Legrottaglie, due storie che raccontano il contrasto tra crimine e dovere
Re dei Blindati” e Carabiniere Eroe