“Al servizio dei cittadini, non contro” così il Senatore Melchiorre (FdI) sul DL Irpef
Nel cuore del dibattito parlamentare, dove spesso le contrapposizioni dominano la scena, il senatore Filippo Melchiorre di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Finanze, si è imposto per difendere un provvedimento chiave come il decreto legge Acconti IRPEF, ma anche per delineare una visione chiara e incisiva del ruolo che il fisco deve avere nella vita dei cittadini. Il suo intervento, avvenuto l’11 giugno 2025, è stato un vero e proprio manifesto a favore di un approccio fiscale che sia “al servizio dei cittadini, e non contro di loro”.
Melchiorre ha subito puntato il dito contro quella che ha definito “un’informazione distorta” sul decreto, chiarendo con fermezza: “Non c’è trucco e non c’è inganno, non c’è nessuna nuova imposta.” Questa precisazione, diretta e senza fronzoli, ha avuto lo scopo di rassicurare l’opinione pubblica, spesso confusa da interpretazioni parziali o allarmistiche. Il senatore ha poi sottolineato con orgoglio che il decreto è “il frutto del lavoro di un Governo che guarda ai conti con serietà, cercando, al contempo, di migliorare la vita di milioni di lavoratori italiani.” Un’affermazione che esalta l’impegno dell’esecutivo nel coniugare rigore finanziario con un tangibile beneficio per le famiglie e le imprese.


L’intervento di Melchiorre non si è limitato alla difesa del provvedimento. Ha rappresentato anche un momento per rimarcare la distanza dall’approccio delle opposizioni, accusate di alimentare un clima deleterio. “Chi parla di confusione fiscale alimenta un clima di sfiducia che non serve al Paese e ai cittadini,” ha dichiarato, mettendo in luce le conseguenze negative di un confronto politico basato sulla polemica sterile. In un passaggio particolarmente incisivo, il senatore ha criticato l’opposizione per aver “smarrito il senso del confronto democratico, non fa proposte ma solo proteste e gesti plateali.” Un’accusa chiara, che sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo e basato su soluzioni concrete, piuttosto che su mere contestazioni.
Il vicepresidente della commissione Finanze ha poi tracciato una linea netta tra l’azione dell’attuale governo e le politiche del passato. “Governare è saper pianificare, combattere l’Italia dei parassiti,” ha affermato, evocando un’immagine forte di un Paese che si impegna per l’efficienza e contro gli sprechi. Melchiorre non ha esitato a ricordare che “la stessa opposizione che oggi contesta è quella che in passato ha aumentato le imposte.” Questa comparazione diretta serve a rafforzare la narrativa di un governo che si propone come custode di una nuova era fiscale, più giusta e meno gravosa.
La visione di Melchiorre per il fisco è cristallina: “Il fisco non deve opprimere famiglie e imprese con regole astruse e con un livello di tassazione che non corrisponde al livello di servizi erogati dallo Stato.” La frase risuona come un impegno solenne, riconoscendo il peso che spesso la burocrazia e un’eccessiva pressione fiscale pongono sulle spalle dei cittadini e delle aziende italiane. Il senatore ha concluso il suo appassionato intervento ribadendo con forza che “lo Stato deve usare risorse in modo serio, con un fisco al servizio dei cittadini, non contro di loro. Proseguiamo su questa strada, per rispetto col mandato che ci è stato dato dagli italiani.” Parole che esprimono la determinazione a onorare la fiducia ricevuta dagli elettori, perseguendo una politica fiscale che sia un motore di sviluppo e benessere, non un freno.
L’intervento di Filippo Melchiorre non è stato solo la voce di Fratelli d’Italia in Aula, ma un’esemplificazione dell’impegno del governo per una riforma fiscale che sia realmente al servizio del Paese. Il suo richiamo alla serietà, alla chiarezza e alla responsabilità rappresenta un punto fermo in un panorama politico spesso turbolento, delineando un percorso che mira a un fisco più equo, trasparente e, soprattutto, umano.
“Al servizio dei cittadini, non contro” così il Senatore Melchiorre (FdI) sul DL Irpef
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