Caporalato e Sicurezza: La stretta dei Carabinieri sul settore agricolo di Turi

Caporalato e Sicurezza a Turi, le attività dei carabinieri

Maxi operazione dei Carabinieri a Turi (BA) contro il caporalato e le violazioni sul lavoro. Scopri i dettagli degli interventi del 28 e 30 maggio 2025 che hanno portato a denunce, sanzioni e sospensioni di attività.



 I Carabinieri di Turi, in sinergia con il Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Bari, hanno sferrato un colpo deciso contro l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro. L’obiettivo primario di questa imponente operazione: riaffermare la legalità in un settore spesso vulnerabile, proteggendo la dignità dei lavoratori e garantendo condizioni di sicurezza.

La strategia adottata è chiara: prevenire e reprimere i reati legati al caporalato. Ma non solo. L’attenzione si è concentrata anche sul rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Una sinergia operativa, quella tra i militari della Stazione di Turi e gli specialisti del NIL di Bari, che dimostra una rete di controllo capillare e inarrestabile aridosso della stagione delle ciliegie, quando la manodopera è più richiesta.

Il primo blitz: Irregolarità smascherate in due aziende

Il primo intervento mirato è avvenuto il 28 maggio 2025. Le forze dell’ordine hanno concentrato l’attività ispettiva su due distinte aziende individuali, entrambe radicate nel territorio di Turi. I controlli, estremamente rigorosi, hanno permesso di censire un totale di dieci lavoratori. L’esito ha rivelato una realtà allarmante: ben sei di questi lavoratori operavano in condizioni di irregolarità. Un dato che solleva interrogativi significativi su prassi, purtroppo, diffuse.

Per i responsabili sono subito scattate ammende per un importo complessivo di €22.221,88. Ma non è tutto. I titolari delle aziende sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Le accuse a loro carico, a vario titolo, riguardano l’omessa formazione dei lavoratori e la violazione degli obblighi previsti per i datori di lavoro. Un’omissione grave, che pone a rischio la vita stessa di chi opera.

Il secondo intervento sospende un’azienda agricola 

A soli due giorni di distanza, il 30 maggio 2025, un secondo blitz ha interessato un’azienda agricola con sede legale e operativa sempre a Turi. Qui, l’attività ispettiva ha portato alla luce un quadro ancora più complesso. Ventiquattro lavoratori sono stati individuati, di cui ben ventitré erano cittadini extracomunitari. La loro posizione, in termini di regolarità contrattuale e di soggiorno, è attualmente oggetto di attenta verifica. Questo aspetto evidenzia la complessità delle dinamiche migratorie legate al lavoro stagionale.

Anche in questo caso, le violazioni accertate hanno condotto a provvedimenti severi. Il socio amministratore dell’azienda è stato deferito in stato di libertà. Sono state comminate ammende per un valore di €9.112,57, a cui si aggiungono sanzioni amministrative per €2.500,00 relative alla sospensione dell’attività imprenditoriale. Un provvedimento, quest’ultimo, che è stato applicato in ragione di “gravi violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza”. La sospensione di un’attività rappresenta l’estrema ratio, una misura adottata solo di fronte a pericoli concreti e imminenti per l’incolumità dei lavoratori. 

L’impegno dell’Arma: “Tolleranza zero”

“Questa operazione rappresenta un’ulteriore conferma del costante impegno dell’Arma nel contrastare ogni forma di illegalità nel delicato settore, a tutela dell’intera comunità”. Con queste parole, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari, Generale di Brigata Gianluca Trombetti, ha rimarcato la ferma determinazione delle forze dell’ordine. La sua dichiarazione, autorevole e diretta, sottolinea una politica di ‘tolleranza zero’ verso chiunque operi al di fuori delle regole. L’Arma non si limita alla repressione, ma si pone come baluardo a difesa di un tessuto sociale sano, dove la dignità del lavoro è un valore irrinunciabile. Ogni singolo cittadino, ogni famiglia, beneficia di queste azioni mirate.

È doveroso rammentare che tutti i procedimenti citati si trovano ancora nella fase delle indagini preliminari. Questo significa che le valutazioni conclusive verranno formulate solo dopo il confronto con la difesa degli indagati. L’eventuale colpevolezza, in relazione ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel pieno rispetto del contraddittorio tra le parti. Un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico.

L’eco di questi interventi si diffonde ben oltre i confini di Turi, fungendo da monito per l’intero settore agricolo. La lotta contro il caporalato e le violazioni sulla sicurezza del lavoro continua, con la promessa di una vigilanza incessante. La salvaguardia dei diritti e della salute dei lavoratori rimane una priorità assoluta per le istituzioni.

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Caporalato e Sicurezza a Turi, le attività dei carabinieri






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Elvira Zammarano

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