Giuseppe Conte a Triggiano non le manda a dire…
Giuseppe Conte a Triggiano prende le distanze da Emiliano e dalle passate alleanze “discutibili”, rilanciando l’impegno del M5S per la legalità e un confronto aperto sulla governance pugliese.
Giuseppe Conte alza la voce in Puglia. Durante una tappa del suo tour elettorale a Triggiano, in provincia di Bari, a sostegno del candidato locale del Movimento 5 Stelle, Pino Toscano, l’ex Premier ha preso una posizione netta, distanziandosi sia dalle passate alleanze con figure controverse del centrosinistra, sia dall’attuale operato del governatore Michele Emiliano.
Il focus si è spostato subito sulle elezioni regionali di cinque anni fa, quando il M5S si presentò in coalizione con il PD, candidando Anita Maurodinoia. Un nome che rievoca l’inchiesta giudiziaria di un anno fa, riguardante presunte compravendite di voti che hanno coinvolto l’ex assessore regionale ai trasporti e suo marito, Sandro Cataldo. “Prima di entrare in un progetto, lo vagliamo, valutiamo e cerchiamo di avere tutte le massime garanzie”, ha dichiarato Conte, sottolineando l’importanza di una scrupolosa analisi preventiva.
Tuttavia, alcune voci insistenti, anche se non confermate, ‘sussurrano’ la presenza di un conoscente di Cataldo nella lista di Toscano, sollevando interrogativi sulla reale portata del cambiamento promesso.
Davanti a una platea composta da sostenitori, parlamentari e semplici curiosi, in occasione della triste ricorrenza della Strage di Capaci, Conte ha ricordato Rocco Di Cillo, l’agente di scorta del giudice Giovanni Falcone. Un monito alla lotta contro la mafia e un richiamo ai valori di legalità, giustizia e trasparenza che ‘dovrebbero’ guidare l’azione politica.
“Noi abbiamo un altro modo di fare politica e quando ci siamo vogliamo determinate garanzie, perché vogliamo affrontare un progetto serio, costruito nel segno della piena legalità”, ha ribadito Conte, stigmatizzando la tendenza, diffusa non solo in Puglia, a costruire “sistemi clientelari” che minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
L’ex Premier ha poi espresso il suo disappunto per le critiche ricevute da Emiliano, interpretandole come un segnale di “scomodità” di fronte alle richieste di maggiore trasparenza e rigore morale avanzate dal M5S. “Non ho mai attaccato Emiliano, è stato lui ad attaccarci perché probabilmente ci ritiene scomodi in una possibile coalizione”, ha specificato Conte, aggiungendo: “Posso solo immaginare che quando diciamo che vogliamo una asticella alta lui è andato in difficoltà”.
In ogni caso, pur riconoscendo i meriti del governatore, Conte ha sottolineato i rischi derivanti da un potere consolidato nel tempo: “Se ti consolidi per venti anni nelle stesse situazioni e ci giri intorno, il rischio è che ti adagi un po’”. Da qui, l’invito a un confronto aperto e sincero: “Politica è sedersi a un tavolo e dirsi francamente cosa si vuole”.
Il leader pentastellato, dopo aver risposto alle domande dei giornalisti, è salito sul palco, accolto da bandiere e richieste di selfie, mentre dagli altoparlanti risuonavano le note di “Noi gente che spera”. Un inno alla speranza e alla fiducia in un futuro migliore, che però dovrà fare i conti con le sfide e le contraddizioni del presente.
Per quanto riguarda un possibile dialogo futuro con il Partito Democratico, Conte ha ribadito la disponibilità del M5S, a condizione che vengano stabilite “garanzie massime”, alla luce delle recenti vicende giudiziarie.
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Giuseppe Conte a Triggiano non le manda a dire