Codici contro il pericolo Greenwashing: La finta sostenibilità smascherata a Frascati

Codici contro il pericolo Greenwashing

Codici alza la voce contro le pratiche ingannevoli delle aziende: un convegno per fare chiarezza

Un convegno a Frascati svela le insidie del greenwashing. Codici in prima linea per tutelare consumatori e imprese virtuose. 

Il fenomeno del greenwashing, ovvero la pratica di presentare un’immagine falsamente ecologica di prodotti o servizi, è stato al centro di un importante convegno organizzato dall’associazione Codici. L’evento, che si è tenuto sabato 17 maggio presso l’hotel Villa Mercede a Frascati (Roma), ha visto la partecipazione di esperti e legali pronti a fare chiarezza su un tema che tocca da vicino consumatori e imprese.

L’iniziativa, promossa nell’ambito del progetto LE.S.S. (LEarn Sustainable circular economy Strategies), ha acceso i riflettori su una problematica sempre più diffusa. “Quella del greenwashing è una sfida per i consumatori e per le imprese responsabili”, ha sottolineato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. Giacomelli ha poi aggiunto: “Come associazione siamo impegnati in un’attività di monitoraggio dell’attività delle aziende per segnalare eventuali irregolarità alle autorità”. Ma come si fa a distinguere un’azienda realmente impegnata nella sostenibilità da una che si limita a “tingersi di verde” per attirare clienti?

Secondo Davide Zanon, Responsabile dell’Ufficio Progetti di Codici, “La consapevolezza dei consumatori in tema di greenwashing sta crescendo, c’è sempre più attenzione alle politiche ambientali delle aziende”. Zanon avverte: “È importante che queste ultime adottino comportamenti corretti e trasparenti, evitando slogan generici e magari non del tutto veritieri se non addirittura falsi. Bisogna far seguire alle parole fatti concreti”. In altre parole, i consumatori sono sempre più attenti e le aziende devono dimostrare con i fatti il loro impegno per l’ambiente.

Dopo i saluti iniziali di Ivano Giacomelli, il convegno è entrato nel vivo con una serie di interventi di alto livello. Silvia Zamboni, giornalista esperta, ha presentato una panoramica internazionale di campagne pubblicitarie ingannevoli, svelando le tecniche più comuni utilizzate dalle aziende per “imbrogliare” i consumatori. Margherita Venturi, professoressa di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali presso l’Università di Bologna e membro del Comitato promotore di Energia per l’Italia, ha puntato il dito contro la sostenibilità usata come semplice strumento di marketing, senza un reale impegno ambientale. Ci si chiede: è giusto che le aziende sfruttino un tema così delicato per aumentare i propri profitti?

Francesco Testa, Ordinario di Management della Sostenibilità presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha illustrato l’evoluzione del quadro regolatorio europeo, spiegando come le istituzioni stanno cercando di arginare il fenomeno del greenwashing. Infine, Rita Santaniello, avvocato presso lo Studio Rödl & Partner ed esperta in tematiche di comunicazione di sostenibilità, ha analizzato come il greenwashing viene contrastato nelle pronunce di Tribunali e Autorità in Italia e all’estero. Quali sono le sanzioni per le aziende che ricorrono a pratiche ingannevoli?

A chiudere i lavori è stato Fausto Pucillo, Segretario di Codici Emilia-Romagna, che ha ribadito l’impegno dell’associazione contro il greenwashing. “Il nostro impegno è costante e su tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Pucillo, “per tutelare i consumatori da pratiche commerciali scorrette”.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto LE.S.S. LEarn Sustainable circular economy Strategies! MLPS – Iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del D Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – ANNO 2023 – Avviso N.2/2023.

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Lavinia Speranza

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