Prezzi carburanti sotto la lente della Gdf
Con il recente riallineamento delle accise su benzina e gasolio, la Guardia di Finanza avvia un piano nazionale di controlli per contrastare speculazioni e garantire trasparenza sui prezzi dei carburanti.
Da mercoledì 15 maggio 2025, in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto interministeriale che ha ridefinito le aliquote delle accise sui carburanti – con una riduzione di 1,50 centesimi di euro per litro sulla benzina e un contestuale aumento per il gasolio – la Guardia di Finanza ha dispiegato su tutto il territorio nazionale un’ampia operazione per contrastare ogni forma di illecito. L’obiettivo primario è arginare le condotte che minano la leale concorrenza nel settore dei carburanti.
Il piano d’azione coinvolge attivamente gli oltre 660 Reparti operativi del Corpo, supportati costantemente dai Reparti Speciali. Le disposizioni emanate dal Comando Generale sono chiare: i Reparti territoriali dovranno identificare qualsiasi elemento che indichi manovre distorsive nella corretta formazione dei prezzi. Questo significa risalire l’intera filiera commerciale, puntando a individuare eventuali speculatori senza scrupoli.
Ma l’azione della Guardia di Finanza non si ferma qui. I controlli, basati su analisi di rischio elaborate a livello centrale, hanno anche un’altra finalità: assicurarsi che gli operatori rispettino gli obblighi normativi in materia di “pubblicizzazione” e “comunicazione” dei prezzi praticati. Queste norme mirano a promuovere la trasparenza del mercato e a garantire una corretta informazione al consumatore.
L’attività del Corpo, per sua natura, è trasversale e abbraccia diversi aspetti. Non si occupa solo dei prezzi al consumo, ma verifica anche l’assolvimento degli obblighi fiscali, il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione e la qualità del prodotto venduto.
I numeri dell’ultimo biennio (2023-2024) parlano chiaro: sono stati eseguiti oltre 20.000 interventi. Sono state contestate un totale di 9.728 violazioni, anche ripetutamente nei confronti degli stessi soggetti recidivi. Di queste, 2.416 riguardavano la mancata esposizione o la difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati, mentre ben 7.312 erano relative all’omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dati che evidenziano una persistente necessità di vigilanza e un impegno costante per la tutela dei consumatori e della legalità economica.
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Prezzi carburanti sotto la lente della Gdf