Otranto: Muore l’83enne, vittima della furia omicida-suicida del marito

Muore l’83enne di Otranto vittima del marito suicida

Dopo due giorni di agonia nel reparto di Rianimazione del “Fazzi” di Lecce, l’anziana donna di 83 anni non ce l’ha fatta. Un’altra vita spezzata dalla violenza, un’altra famiglia distrutta da un gesto disperato e fatale.

La tragica spirale di violenza che si è consumata venerdì mattina a Otranto ha raggiunto il suo epilogo più doloroso. Maria Teresa Parata, l’anziana di 83 anni ferita gravemente dal colpo di pistola esploso dal marito, poi suicidatosi, si è spenta ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Ogni sforzo del personale medico, che l’ha tenuta sotto stretta osservazione per 48 ore, si è rivelato vano di fronte alla gravità delle lesioni e al quadro clinico già compromesso dall’età avanzata e da pregresse patologie.

Il proiettile calibro 9, proveniente da un’arma legalmente detenuta dal coniuge ottantacinquenne, aveva lasciato la donna in condizioni disperate. Trasportata d’urgenza prima all’ospedale di Scorrano per le prime cure, e poi trasferita nel capoluogo salentino, Maria Teresa ha lottato con tutte le sue forze, ma il suo cuore già stanco ha cessato di battere

La tragedia si era consumata nell’intimità dell’appartamento della coppia, in una palazzina di via Mons. Pollio. L’uomo, anch’egli afflitto da problemi di salute e prossimo a un intervento chirurgico, avrebbe deciso di porre fine alla sua sofferenza con un gesto estremo. Dopo aver sparato alla moglie ha rivolto l’arma contro se stesso, morendo sul colpo. Un biglietto manoscritto, ritrovato dai carabinieri della Scientifica accorsi sul luogo insieme ai colleghi di Maglie e della stazione di Otranto, avrebbe dovuto spiegare le ragioni di questo orribile gesto.

A scoprire la scena agghiacciante era stata la cognata dell’uomo, recatasi come ogni giorno nell’abitazione per prestare assistenza alla coppia. La vista dei due corpi, uno esanime e l’altro in fin di vita, ha dato il via alla disperata corsa verso l’ospedale, una corsa che purtroppo si è conclusa con la morte dell’anziana

Il decesso di Maria Teresa Parata aggiunge un ulteriore, straziante capitolo a una vicenda che trova risposta nella solitudine, disperazione e nella facilità con cui la violenza può irrompere tra le mura domestiche. Un dramma che lascia sgomenta un’intera comunità e che solleva interrogativi inquietanti sul sostegno psicologico e sociale offerto agli anziani e alle persone fragili. Mentre la salma dell’anziana viene restituita ai familiari per l’ultimo saluto, resta l’amaro in bocca per una vita spezzata e il peso insostenibile di un dolore che poteva essere contrastato

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Elvira Zammarano

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