L’ operazione della Gdf in provincia di Taranto
Nel corso di recenti controlli sul territorio, le Fiamme Gialle hanno smascherato impiego irregolare di manodopera in diverse attività commerciali della provincia e accertato mancate o errate comunicazioni dei corrispettivi telematici.
Ancora una volta, l’attività di controllo economico del territorio condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto porta alla luce fenomeni di illegalità nel mondo del lavoro e nel rispetto delle normative fiscali. Nel corso degli ultimi giorni, le ispezioni mirate hanno permesso di individuare ben 13 lavoratori impiegati “in nero” in diverse località della provincia ionica, precisamente nei comuni di Leporano, San Marzano di San Giuseppe, Manduria e Maruggio.
L’impiego irregolare di manodopera ha interessato un ventaglio di attività commerciali eterogeneo, che spaziava dalla ristorazione ai bar, fino al settore edile. Al termine dei meticolosi controlli, sono stati identificati quattro datori di lavoro ritenuti responsabili dell’utilizzo di personale non dichiarato. La gravità della situazione ha portato alla segnalazione di due di questi soggetti al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro, ai fini dell’eventuale adozione del provvedimento di sospensione dell’attività commerciale, una misura drastica ma necessaria per contrastare il lavoro sommerso.
Parallelamente a queste operazioni, e nel contesto di ulteriori interventi autonomi finalizzati al contrasto dell’evasione fiscale, i finanzieri tarantini hanno riscontrato un numero significativo di violazioni riguardanti gli obblighi di memorizzazione e di trasmissione telematica dei corrispettivi. Le irregolarità hanno coinvolto diverse tipologie di esercizi commerciali dislocati sull’intero territorio provinciale, tra cui attività di vendita di generi alimentari, ristoranti, panifici e saloni da barbiere.
Il fenomeno del lavoro sommerso e dell’evasione fiscale rappresenta una seria minaccia per gli equilibri economici e finanziari del Paese. Tale illegalità consente, infatti, una riduzione illecita dei costi di “struttura” per le imprese (siano essi fiscali, organizzativi o relativi al lavoro), con l’obiettivo di massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi sleali nei confronti delle attività che operano nel pieno rispetto delle leggi. L’azione della Guardia di Finanza testimonia l’impegno costante nel contrastare queste forme di illegalità a tutela dell’economia sana e dei diritti dei lavoratori.
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L’ operazione della Gdf in provincia di Taranto