Orrore green: fotovoltaico al posto di 2000 ulivi secolari
CIA Puglia denuncia lo “scempio” autorizzato da Regione e Comune per un impianto di 15 ettari. Sicolo: “Vergogna, sembra un disastro naturale”.
Nella culla dell’olio pugliese si consuma uno scempio ambientale che ha scatenato l’indignazione del mondo agricolo. Circa duemila alberi di olivo, molti dei quali secolari e in piena salute, sono stati espiantati, sradicati, per far spazio a una vasta distesa di pannelli fotovoltaici. L’impianto, che si estenderà per quasi 15 ettari (precisamente 14,85), sta sorgendo in agro di Bitonto, in località Pozzo delle Grue, per iniziativa della società GDR SOLARE S.R.L., con il benestare della Regione Puglia e il “placido assenso” del Comune di Bitonto, come denuncia con veemenza la CIA Agricoltori Italiani di Puglia.

Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di CIA Puglia, non usa mezzi termini per esprimere il suo sdegno: “‘Nella terra dell’olio si fa scempio degli ulivi e, con l’autorizzazione della Regione Puglia e col placido assenso del Comune di Bitonto, gli oliveti secolari e ben 1950 alberi di olivo vengono espiantati, sradicati. Si tratta di piante sanissime, ma in Puglia adesso non si espianta solo per la Xylella, ma anche per lasciare il posto a una enorme macchia nera, un impianto fotovoltaico che si estenderà per 14,85 ettari. Tutto questo è assurdo, è una vergogna’”.
L’impianto denominato “Torre delle Grue” avrà una potenza nominale prevista di 11,9712 MWe. Al termine dei lavori, nel cuore del territorio bitontino, l’infrastruttura si presenterà come una cicatrice di quasi quindici ettari di pannelli solari e cemento. “‘E poi si parla di fermare il consumo di suolo’,” aggiunge con amarezza Sicolo, sottolineando la contraddizione tra le politiche декларируемые di tutela del territorio e le autorizzazioni concesse.
Il presidente di CIA Puglia descrive con toni accorati lo spettacolo desolante a cui si sta assistendo: “‘Gli espianti sono iniziati e vi assicuro che non è uno spettacolo piacevole: olivi secolari vengono disastrati, sembra il luogo in cui è accaduto un disastro naturale, e invece questo disastro è tutta opera dell’uomo e della politica. È questo il futuro che vogliamo dare a territori come quello di Bitonto?'”.
La domanda apparentemente retorica di Sicolo pone un interrogativo inquietante sul modello di sviluppo che si sta perseguendo, a discapito di un patrimonio paesaggistico e agricolo di inestimabile valore.
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Orrore green: fotovoltaico al posto di 2000 ulivi secolari