Leone XIV, il Papa americano
Vaticano, Roma e il mondo intero in festa per l’elezione di Prevost. Il nuovo Pontefice lancia un forte appello alla pace e al disarmo, in continuità con Francesco. Arrivano le congratulazioni di Trump.
Un’ondata di entusiasmo e festeggiamenti ha travolto la Città del Vaticano, la capitale italiana e ogni angolo del pianeta. La Chiesa Cattolica ha un nuovo timoniere: Robert Francis Prevost, che ha scelto di governare con il nome di Leone XIV.
Questo evento storico segna un’era inedita per la cristianità, con l’ascesa al soglio pontificio del 267° successore di San Pietro, per la prima volta un cittadino degli Stati Uniti d’America. Prevost, arcivescovo di Chicago, metropoli che lo ha visto nascere, forte di radici familiari che intrecciano la storia di Italia, Francia e Spagna, e con un significativo percorso missionario in Perù alle spalle, ha pronunciato le sue prime, solenni parole affacciandosi dalla loggia di San Pietro, rivolgendosi alla folla acclamate con un vibrante messaggio di unità e un commosso ricordo del suo amato predecessore, Papa Francesco: “‘La pace sia con tutti voi'”.
L’atteso responso del Conclave è giunto al quarto scrutinio, sciogliendo la tensione di una mattinata iniziata con una fumata nera – alle 11:50 -, segnale di una decisione ancora non presa. La svolta, carica di significato e speranza, si è materializzata nel tardo pomeriggio, precisamente alle 18:08, quando un inequivocabile pennacchio di fumo bianco ha squarciato il cielo sopra il cuore del Vaticano, annunciando al mondo l’elezione del nuovo Santo Padre.
Piazza San Pietro, gremita all’inverosimile, è esplosa in un’ovazione liberatoria e incontenibile, con circa 150mila fedeli, giunti da ogni dove, che hanno manifestato la loro gioia con lacrime di commozione e applausi scroscianti, mentre le maestose campane della basilica hanno iniziato a diffondere i loro festosi rintocchi, salutando l’imminente prima benedizione papale.
Alle 19:13, l’annuncio più atteso, il tradizionale “‘Habemus Papam'”, ha finalmente rotto il silenzio, risuonando solenne dalla loggia della basilica vaticana. Subito dopo, Papa Leone XIV ha pronunciato il suo primo discorso ufficiale, un momento carico di emozione e significato, che ha preceduto la concessione dell’indulgenza plenaria.
I messaggi di congratulazioni e auguri di buon pontificato hanno iniziato a giungere da ogni angolo del mondo, coinvolgendo leader politici e religiosi di ogni credo. Tra i primi a esprimere pubblicamente la propria reazione vi è stato l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affidato al suo social media Truth un caloroso messaggio: “‘Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. Un onore realizzare che è il primo papa americano. Che emozione per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo!'”.
Queste parole sottolineano non solo la rilevanza storica dell’elezione per gli Stati Uniti, ma anche l’attesa di un futuro incontro tra il nuovo leader spirituale della Chiesa Cattolica e una figura di spicco della politica americana.
Durante il suo primo, intenso discorso, pronunciato con voce ferma e pacata prima della solenne concessione dell’indulgenza plenaria, Papa Leone XIV ha voluto porre l’accento su concetti fondamentali per il suo futuro ministero petrino. Le parole “pace”, “disarmo” e “disarmante” hanno risuonato con particolare forza, evocando un chiaro richiamo alla necessità di costruire ponti di dialogo e comprensione tra i popoli, in un mondo spesso lacerato da conflitti e divisioni.
Un messaggio, che riecheggia con forza l’impegno per la pace che ha contraddistinto il pontificato di Papa Francesco, sembra delineare una linea di continuità spirituale, pur aprendo a nuove prospettive e sfide per la Chiesa Cattolica sotto la guida del suo nuovo pastore.
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