Test Medicina: Marti (Lega), scritto e simultaneo in tutta Italia per equità

Equità e simultaneità in tutta Italia per i Test Medicina

Commissione Senato approva emendamento per prove uniformi di accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

Un passo significativo verso una maggiore equità nel sistema di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria è stato compiuto oggi in Commissione Istruzione al Senato. Il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione a Palazzo Madama, ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un emendamento che mira a uniformare le modalità di svolgimento delle prove d’esame propedeutiche.

“Oggi in commissione Istruzione al Senato abbiamo aggiunto un altro tassello importante per quanto riguarda le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria”, ha dichiarato il senatore Marti. L’obiettivo primario, come auspicato dal senatore, è che il Governo specifichi che le verifiche relative agli insegnamenti del semestre filtro debbano svolgersi in forma scritta e contemporaneamente su tutto il territorio nazionale, seguendo modalità che saranno definite da un apposito decreto ministeriale.

Secondo Marti, questa misura rappresenta una questione di “equità e buonsenso”. L’introduzione di prove scritte e simultanee a livello nazionale mira a garantire una parità di trattamento per tutti gli aspiranti medici, dentisti e veterinari. L’intento è quello di evitare situazioni in cui, in alcuni atenei, si riscontri un’eccessiva facilità nel superamento delle prove, consentendo a un numero elevato di studenti di entrare in graduatoria a discapito di altri, magari altrettanto preparati, che studiano in università con criteri di valutazione più rigorosi.

“In questo modo, infatti, vogliamo assicurare parità di trattamento a tutti gli studenti ed evitare che ci siano atenei nei quali gli universitari risultino guarda caso tutti estremamente bravi ed entrino in graduatoria, a scapito di altri che studiano in atenei che scelgono di restare più rigorosi”, ha puntualizzato il presidente della Commissione Istruzione.

Marti ha inoltre espresso la sua soddisfazione per l’accoglimento delle osservazioni presentate, sottolineando come queste valorizzino il costruttivo lavoro svolto dalla commissione al Senato durante l’esame del testo legislativo. Un plauso è stato rivolto anche all’impegno del Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per rendere la riforma pienamente operativa già a partire dal prossimo anno accademico 2025/2026. “Esprimo soddisfazione perché le osservazioni approvate valorizzano il proficuo lavoro che la commissione a Palazzo Madama ha svolto durante l’esame del testo, poi diventato legge, e l’importante sforzo che sta compiendo il MIUR per rendere la riforma applicabile già dall’anno accademico 2025/2026”, ha concluso il senatore leghista.

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Anna Caprioli

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