Primo Maggio in Puglia: La Flai CGIL chiede dignità e giustizia per i lavoratori

Il Primo Maggio in Puglia con la a Flai CGIL

Il segretario generale Antonio Ligorio denuncia sfruttamento e illegalità nei campi, chiedendo scelte coraggiose e più tutele.

In vista del Primo Maggio, la Flai CGIL Puglia lancia un appello per la giustizia sociale e il lavoro dignitoso, denunciando caporalato e sfruttamento e chiedendo maggiore rispetto e investimenti per i lavoratori agricoli e dell’agroindustria.

In occasione della Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori, che si celebra domani, il Primo Maggio, un forte appello risuona dalla Puglia. La Flai Cgil regionale, il sindacato dei lavoratori agricoli e agroindustriali, alza la voce. Non è una semplice ricorrenza, per loro. Si tratta invece di una vera e propria “occasione per rimettere al centro dell’agenda politica e sociale il tema della giustizia sociale”. Una giustizia che, sottolineano con forza, “non può esistere senza lavoro dignitoso per tutti”.

Il sindacato lancia un grido d’allarme chiaro. Riguarda le condizioni in cui operano ogni giorno moltissime donne e uomini nel territorio pugliese. Un quadro, a loro dire, preoccupante. Per questo, la Flai Cgil Puglia rinnova con determinazione il proprio impegno. Un impegno che si fonda su tre pilastri ritenuti fondamentali: lavoro, dignità e giustizia sociale.

Antonio Ligorio, il segretario generale della Flai Cgil pugliese, non usa mezzi termini nel descrivere la situazione. “La nostra regione,” spiega con amarezza, “continua a essere teatro di gravi ingiustizie”. Ligorio le elenca senza esitazione: “il caporalato, lo sfruttamento, il lavoro nero e sottopagato, la mancanza di tutele e sicurezza”. Una realtà dura, che colpisce fasce deboli della popolazione lavorativa.

Le situazioni descritte dal sindacalista sono spesso drammatiche. “In troppi casi,” denuncia Ligorio, “chi lavora nei campi o nei trasformati alimentari è costretto a farlo in condizioni disumane”. Condizioni che calpestano i diritti più elementari. Si parla di “senza orari certi, senza salario dignitoso, senza diritti”. È una lotta quotidiana per la sopravvivenza, in settori vitali per l’economia pugliese.

La Flai Cgil Puglia è da sempre in prima linea. Si batte per la tutela dei diritti nel vasto mondo dell’agroindustria e dell’agricoltura. Per questo, ribadisce con forza una necessità impellente. Serve un “lavoro stabile, sicuro, giustamente retribuito”. Soprattutto, deve essere un lavoro “rispettoso della persona”. Ogni individuo, indipendentemente dalla mansione, merita rispetto.

Antonio Ligorio si spinge oltre nelle sue denunce. C’è un senso di inaccettabilità nelle sue parole. “Non è accettabile che nel 2025,” sottolinea, “ci siano ancora ghetti, baraccopoli”. Luoghi di emarginazione e degrado. Non è accettabile, prosegue, che esista “una filiera agricola che si regge spesso sull’illegalità e sulla marginalità”. Un sistema che, anziché valorizzare, sfrutta le debolezze.

Un altro punto dolente sollevato da Ligorio è l’invisibilità. “Non è accettabile,” ripete, “che le lavoratrici e i lavoratori stranieri siano ancora invisibili agli occhi delle istituzioni”. Eppure, sono una componente “fondamentale per l’economia agricola pugliese”. La loro presenza, il loro contributo, non possono essere ignorati o dati per scontati.

Per il sindacato, la via della dignità è chiara. “La dignità del lavoro passa attraverso il rispetto dei contratti,” afferma Ligorio. Ma non basta. Richiede anche “la legalità nei campi”, fondamentale per sradicare il sommerso. Chiede “la sicurezza nei luoghi di lavoro”, un diritto irrinunciabile. E, naturalmente, impone “il contrasto a ogni forma di caporalato e sfruttamento”. Un impegno costante contro queste piaghe sociali.

Per Antonio Ligorio, il momento attuale richiede grande responsabilità. Le grandi trasformazioni in atto, come la transizione ecologica e le sfide globali legate all’agricoltura e al clima, pongono nuovi interrogativi. Ma una cosa è certa, secondo il segretario Flai: queste sfide “non possono poggiarsi sulle spalle piegate di chi lavora senza tutele”. Il peso del cambiamento non può ricadere sui più vulnerabili.

C’è anche una questione etica legata a ciò che mangiamo. Ligorio la riassume in un concetto fondamentale: “Il cibo che arriva sulle nostre tavole deve essere frutto di lavoro giusto, tracciabile, trasparente”. Sapere da dove viene e come è stato prodotto diventa un atto di consapevolezza e rispetto.

In vista del Primo Maggio, il desiderio della Flai Cgil è forte. “Il Primo Maggio deve tornare ad essere la voce di chi lavora,” invoca Ligorio. La voce di “chi lotta per un salario dignitoso, un contratto stabile, una pensione certa”. Obiettivi primari per garantire un futuro sereno.

La Puglia, conclude Antonio Ligorio con un appello alla politica e alla società, “ha bisogno di scelte coraggiose”. Scelte che si traducono in azioni concrete: “più investimenti pubblici, più contrattazione, più rispetto per chi ogni giorno garantisce cibo sulle nostre tavole e tutela i nostri territori”. Un messaggio per un futuro del lavoro in Puglia fondato su equità e dignità.

Per ulteriori informazioni, visitare e seguire le piattaforme di informazione WideNews, disponibile al link https://www.widenews.it/ e la pagina Facebook https://www.facebook.com/WideNewsNotizieDalWebb.

Il Primo Maggio in Puglia con la a Flai CGIL

Condividi su:
Foto dell'autore

Elvira Zammarano

Lascia un commento