Sospettato di Maxi-truffa alla Regione Puglia: Ex dipendente a rischio processo per peculato e falsificazione

Maxi-truffa Regione Puglia

Federico Tarricone, già coinvolto in una passata inchiesta, ora rischia il processo per peculato e truffa aggravata per aver sottratto illecitamente oltre 43mila euro dalle casse regionali attraverso false richieste di rimborso per spese legali dal 2014 al 2019.

Un ex impiegato della Regione Puglia, il sessantaseienne barese Federico Tarricone, si trova nuovamente al centro di una bufera giudiziaria. Dopo essere stato coinvolto in passato in un’indagine per raggiro, conclusasi con la prescrizione, ora l’uomo è accusato di aver orchestrato una presunta truffa milionaria ai danni dell’ente regionale. Le indagini ipotizzano un’appropriazione indebita di oltre 43mila euro, sottratti illecitamente dalle casse regionali tra il novembre 2014 e il luglio 2019.

Secondo le accuse, Tarricone avrebbe messo in atto un sofisticato sistema di falsificazione delle richieste di rimborso per oneri forensi. In un arco temporale di quasi cinque anni, si presume che l’indagato abbia firmato ben sessantasei autorizzazioni di pagamento relative ad anticipi o rimborsi di spese legali, intestate a diversi avvocati in servizio presso l’Avvocatura regionale. Per avallare tali richieste, l’ex funzionario avrebbe utilizzato numeri di protocollo e riferimenti a contenziosi inesistenti o attribuiti a professionisti legali diversi da quelli indicati nelle domande. Gli importi di questi rimborsi variavano da un minimo di 75 euro a somme superiori ai 2mila euro.

Le indagini rivelano inoltre un ulteriore stratagemma: Tarricone avrebbe inoltrato richieste di rimborso a nome di avvocati ormai in pensione, presentando all’ufficio dell’economo documenti contraffatti, tra cui ricevute e fatture fittizie relative all’acquisto di contributi unificati. La veridicità di queste operazioni è stata smentita dagli stessi avvocati ascoltati dagli inquirenti, i quali hanno negato di aver mai autorizzato la presentazione di tali richieste o la riscossione dei relativi importi. Dopo aver falsificato la documentazione, l’accusato avrebbe incassato i mandati di pagamento, apponendo la propria firma al posto di quella del dirigente competente.

Una parte significativa delle presunte operazioni illecite, per un ammontare complessivo di quasi 29mila euro, risale al 2019. In relazione a queste, a Tarricone viene contestata anche la truffa aggravata ai danni della Regione. Si ipotizza che, tra gennaio e luglio di quell’anno, l’ex impiegato abbia indotto l’ente regionale a erogare rimborsi per spese legali relative a fascicoli inesistenti o le cui richieste sarebbero state “illecitamente alterate”, sia per quanto riguarda le voci di spesa che gli importi da liquidare. Anche in pratiche autentiche, il funzionario avrebbe inserito attività differenti rispetto al semplice rimborso, in alcuni casi duplicando o moltiplicando i mandati di pagamento, ottenendo così liquidazioni multiple.

Analogamente alle accuse di peculato, anche per la presunta truffa l’elemento chiave contestato è l’autorizzazione, mediante sottoscrizione, delle richieste di rimborso di spese legali presentate a nome degli avvocati, giustificate da documenti contraffatti, come ricevute per l’acquisto di marche da bollo con timbri falsificati, successivamente disconosciuti dai titolari delle rivendite autorizzate.

L’indagine, che rappresenta un seguito di quella conclusasi nel 2023 con il proscioglimento per intervenuta prescrizione, ha avuto origine da una denuncia presentata dall’Avvocatura regionale. A distanza di oltre un decennio dai primi presunti illeciti e sulla base di ulteriore documentazione fornita dalla Regione, il pubblico ministero Savina Toscani ha richiesto il rinvio a giudizio di Tarricone.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 3 luglio prossimo dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari, Alfredo Ferraro, dove si deciderà se l’ex dipendente dovrà affrontare un processo per le gravi accuse di peculato e truffa aggravata.

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Elvira Zammarano

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