LEGGI CON ANNA “Il sole di sera” di Sabrina Grementieri
Marianna è una giovane donna che vive in un furgone camperizzato e lavora come stagionale negli alberghi. Quindici anni prima, dopo una brutale aggressione che le ha causato una parziale perdita di memoria, ha lasciato la famiglia, con cui aveva pessimi rapporti, e ha scelto una vita solitaria. Zero legami, zero affetti, sempre pronta a partire al primo segnale di disagio. Quando il furgone ha un guasto improvviso, Marianna è costretta a fermarsi in un antico borgo ristrutturato sull’Appennino tosco-romagnolo: un luogo incantevole, popolato da gente ospitale e curiosa.
In attesa che la sua casa mobile venga riparata, trova lavoro nel ristorante del paese: lei è un’ottima cameriera e Benno, il titolare, è entusiasta. Tra i due nasce una forte attrazione, che Marianna cerca di soffocare: non ha alcuna intenzione di stabilirsi tra quelle montagne, dunque meglio non affezionarsi a nessuno. Ma la cuoca del ristorante, Anita, rimane sbalordita dalla somiglianza della ragazza con una sua amica d’infanzia. E inizia a indagare. Quanto emerge dal passato sconvolge la vita di Marianna, che si trova a dover fare i conti con verità troppo a lungo nascoste. Fermarsi e affrontarle sarà l’unico modo per trovare un po’ di pace e smettere di fuggire.

Mi sono ritrovata completamente immersa nell’atmosfera del piccolo borgo appenninico descritto ne ‘Il sole di sera’ di Sabrina Grementieri. La ‘sosta forzata’ di Marianna, costretta a fermarsi a causa di un guasto al suo furgone-camper, non è stata per me una semplice coincidenza narrativa, ma piuttosto un astuto stratagemma del destino – o forse, come suggerisce il libro, un’occasione vitale per ricongiungere i fili di diverse esistenze intrecciate, inclusa quella della protagonista.
Ho percepito subito l’anima ‘selvaggia’ di Marianna, la sua apparente incapacità di radicarsi. Tuttavia, l’autrice svela gradualmente come questa sua inquietudine sia la cicatrice di un passato doloroso e irrisolto. L’incontro con Benno, questo montanaro burbero ma con un sogno nel cassetto, ha rappresentato una svolta cruciale. Ho sentito anch’io vacillare la sua corazza emotiva, quel suo bisogno di non lasciarsi coinvolgere.
Ma non è solo la presenza di Benno a tenerla ancorata a quei luoghi così vividamente descritti: i boschi, le case antiche e soprattutto quel casolare isolato con la serra di agrumi diventano quasi personaggi essi stessi, carichi di un’aura di mistero. E poi ci sono gli abitanti del borgo, figure che, con le loro storie silenziose, spingono Marianna – e di riflesso anche me come lettrice – a confrontarsi con le ombre del passato.
Un passato che cela un segreto, un enigma che ho vissuto con la protagonista, pagina dopo pagina, desiderosa di svelare. Ho trovato questo libro bello, carico di una tensione narrativa palpabile, intriso di una poetica delicata e profondamente emozionante. ‘Il sole di sera’ è davvero un concentrato di sensazioni che mi hanno toccato nel profondo, portandomi a riflettere su una verità universale: a volte, la vera forza sta nel fermarsi e affrontare ciò da cui si cerca di fuggire.
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