La FIbromialgia nei LEA
L’associazione Aisf-ODV commenta l’inserimento della fibromialgia nell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, ora in dirittura d’arrivo per l’approvazione finale.
Dopo una lunga attesa, si intravede una svolta significativa per le persone affette da fibromialgia in Italia. La tanto dibattuta condizione cronica, caratterizzata da dolore diffuso e forte affaticamento, è stata inclusa nell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), come reso noto dal commento dell’associazione pazienti Aisf-ODV. Questo inserimento, sebbene inizialmente limitato alle forme più severe, rappresenta un primo passo fondamentale verso un riconoscimento e una tutela più ampi per i numerosi individui che convivono con questa complessa patologia. L’approvazione definitiva del provvedimento è ora il prossimo, cruciale, passaggio.
Grande fermento e speranza palpabile tra le persone affette da fibromialgia: la patologia è stata inserita nell’atteso aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), un traguardo che sembra imminente con la prospettiva di una ratifica definitiva a breve termine.

Dopo un’estenuante attesa durata otto anni, la meta appare finalmente raggiungibile: il rinnovamento dei LEA è ormai in fase avanzata. Il Ministero della Salute ha formalizzato una duplice proposta di DPCM, corredata da una dettagliata relazione esplicativa, che introduce un considerevole numero di nuove prestazioni sanitarie. L’impatto stimato sul Servizio Sanitario Nazionale si aggira complessivamente intorno ai 149,5 milioni di euro annui.
La bozza del documento, divulgata informalmente alcuni giorni or sono, presenta diverse novità di rilievo, tra cui l’inclusione di alcune malattie croniche a lungo trascurate. Tra queste figura ora la fibromialgia (contrassegnata dal codice di esenzione: 068.729.0), con una specificazione importante. Il testo, infatti, circoscrive il riconoscimento alla Sindrome Fibromialgica nelle sue manifestazioni più acute (FIQR>82) , la cui incidenza sulla spesa sanitaria è stimata dal documento in circa 10,8 milioni di euro.

Il testo chiarisce inoltre che tale inserimento è stato concesso sulla base della classificazione di gravità elaborata dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), in risposta alla richiesta della precedente Commissione LEA di una stratificazione dei pazienti. Le forme “molto severe” rappresenterebbero il 16,2% dei pazienti esaminati.
Per Giusy Fabio, Vicepresidente di AISF ODV, “L’inserimento della sindrome fibromialgica all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con la conseguente attribuzione di un codice di esenzione, costituisce una notizia di portata straordinaria. Si tratta di un progresso decisivo, poiché riconoscere la fibromialgia nei LEA implica assicurare una protezione concreta, anzi, totale, ai pazienti in ogni aspetto della loro esistenza: sanitario, lavorativo, legale e sociale. È innegabile che questa prima fase preveda l’esenzione unicamente per i casi più critici, il che potrebbe ingenerare un senso di disparità tra pazienti considerati di ‘serie A’ e ‘serie B’. Tuttavia, l’elemento fondamentale è che la malattia ottiene finalmente un riconoscimento ufficiale e viene inclusa nei LEA. Questo rappresenta un punto di partenza essenziale, che apre la strada a una tutela universale. Un dato è certo: da questo momento in poi, nessun professionista medico, operatore sanitario o istituzione potrà più permettersi di contestare l’esistenza della fibromialgia. Finalmente ai pazienti verrà riconosciuta la dignità che meritano.”

“Il paziente con fibromialgia in forma acuta, rientrante nella fascia A, avrà diritto a una consultazione reumatologica, una visita psichiatrica e circa dieci sessioni annuali di riabilitazione motoria. Si tratta di un primo riconoscimento di notevole importanza, poiché spiana la strada a un concreto sostegno da parte del Servizio Sanitario Nazionale” ha affermato il prof. Piercarlo Sarzi Puttini, presidente di Aisf ODV.
Il documento, infatti, specifica le seguenti prestazioni erogabili ai pazienti esenti:
Controllo specialistico: necessario per il monitoraggio della patologia, delle complicanze più frequenti e per la prevenzione di ulteriori peggioramenti, con una cadenza annuale.
Codice prestazione: 93.11.5
Rieducazione funzionale in gruppo: mirata al recupero delle funzioni articolari, ossee e motorie, secondo la classificazione ICF. Ogni seduta avrà una durata di sessanta minuti, con un massimo di sei pazienti per gruppi omogenei per patologia, prevedendo un ciclo di dieci sedute con frequenza annuale.
Consulto psichiatrico di controllo: con cadenza annuale.
Codice prestazione: 94.12.1

Dopo l’elaborazione da parte del Ministero della Salute, la proposta di DPCM segue un iter ben preciso. La prima tappa è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, incaricato di valutare la sostenibilità economica delle misure previste. Superato questo esame, il testo viene trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni, dove necessita di una formale approvazione tramite intesa. Successivamente, viene inoltrato alle Commissioni parlamentari competenti, chiamate ad esprimere un parere obbligatorio, sebbene non vincolante. Solo al termine di questi passaggi il decreto può essere firmato dal Presidente del Consiglio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e diventare ufficialmente operativo, rendendo effettive le prestazioni aggiornate.
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La FIbromialgia nei LEA